giovedì 27 gennaio 2011

Ho un file vettoriale e devo unire una tabella in QGIS

Poniamo il caso che voi abbiate un file vettoriale, le regioni d'Italia, e dobbiate unirci una tabella con dati aggiuntivi (eventuali statistiche). Con QGIS 1.5 o l'attuale 1.6 è abbastanza semplice. Esiste un plugin che si chiama fTools, che trovate nel gestore dei plugin che vi crea un nuovo menù che si chiama vettore. Ecco, siccome io all'inizio ero impazzito perchè spuntavo sul gestore plugin la voce fTools, poi andavo sul menu a tendina dei plugin e non lo vedevo, trovando sempre nuovi termini per sfogare la mia rabbia sul programma, in realtà quando spuntante si crea un intero nuovo menu dove trovate tanti strumenti.
Quello che a voi interessa è Strumento di gestione dati - unisci attributi. A questo punto premetto che io non uso excel per crearmi la tabella, bensì CALC. perchè? mica perchè mi pagano se li sponsorizzo, ma perchè CALC mi permette di salvare la mia tabella sotto forma di Database. Di fatto la funzione di QGIS unisci attributi mi chiede il file vettoriale al quale agganciare la tabella database. Con CALC mi creo la mia tabella, la salvo facendo attenzione che almeno una colonna abbia la stessa intestazione di una colonna del database dal file vettoriale e poi unisco con la funzione sopra descritta! et voilà! se controllate avete nel database del file vettoriale la tabella con le colonne nuove! buon divertimento.....

Dove soggiornare a Roma? B&B ATOS

Decidete di partire per Roma, prenotate la freccia argento, fate il bagaglio e poi vi domandate: "ma dove dormo?". Le offerte sono veramente tante. Ultimamente sto riscoprendo il B&B. All'inizio avevo alcuni pregiudizi, poi con Firenze, ho visto che ci sono numerosi aspetti positivi. Quali? beh vi parlo di quest'ultimo che ho visto a Roma. Il nome è ATOS, si trova in Via Milazzo 23. A differenza del solito, non ho fatto una ricerca su Google Maps, bensì, ho messo un annuncio su Facebook (che serva a qualcosa questo social network!). Il mio amico Michele Zanchetta, lo conosceva e me lo ha suggerito, grazie Michele!!!. Si arriva a stazione Termini, poi si esce direzione Via Marsala. Io, ovviamente, mi son perso in stazione! per fortuna che ho trovato l'ufficio informazioni, oasi d'acqua dolce del deserto, che mi ha detto dove uscire. Dopo è stato molto facile! proprio di fronte all'uscite avete una strada che si chiama via Marghera, a destra (con le spalle alla Stazione), avete via Milazzo. Proseguite dritti dritti, arrivate ad un incrocio, lo superate e li a destra trovate un portone. Al quarto piano, prendete l'ascensore, trovate alla vostra sinistra tre scalini e sopra c'è il porto dell'Atos. La signora che mi ha assistito è stata gentile e cortese. Mi ha dato le chiavi e la stanza era pulita ed ordinata. Il bagno era nuovo e non troppo piccolo. Ho speso veramente poco, 40 euro a notte, più 2 euro per la tassa di soggiorno (chissà che fine faranno quei soldi, mah....). Ho trovato il letto comodo, il posto silenzioso ed ho dormito proprio bene! Essendo a due passi dalla stazione e dalla metropolitana è molto strategico per potersi muovere! Quindi, ve lo consiglio!!!

venerdì 21 gennaio 2011

Don Zambelli, il parroco sanguinario di Venezia.

Negli archivi della Quarantia Criminal, una magistratura penale che operava ai tempi della Repubblica di Venezia, nella busta numero 491, viene riportato un fatto realmente accaduto che potremmo definire un caso di amore criminale, quando la passione si trasforma in ossessione e sfocia in aggressione omicida. Ma questo, non è un semplice caso di omicidio passionale, perchè l'assassino non è un semplice assassino. E' un parroco, precisamente il sacerdote della chiesa di San Silvestro di Venezia, una delle principali chiese presenti nei pressi del famoso ponte di Rialto. Siamo a Venezia nel 1743. La vittima si chiamava Giulia Carozzo ed aveva solo 27 anni. Si era sposata giovane con Paolo Adami, un fabbricatore di paste di Genova, il quale si era trasferito a Venezia da soli tre anni. Avevano deciso di andare a vivere a San Cantian in corte del conte Battaglia, una zona non troppo distante da Rialto e dalle Fondamente Nuove. La famiglia non è certo ricca ma si può permettere, grazie al lavoro del marito, di tenere al proprio servizio un garzone, tale Santo Bianchin, figlio di Ventura e originario della Giudecca. La vita che conducevano non presenta lati oscuri, lui lavoratore lei che lo aiutava. Poco tempo dopo essersi trasferiti a Venezia furono avvicinati dal parroco della chiesa di San Silvestro, Don Zambelli. Il parroco viveva da solo e spesso si faceva aiutare nei pasti da una signora anziana, la quale, per era morta tempo addietro. Con questo motivo si presentò presso questa famiglia e gli propose di pagargli i servigi e i pasti. Nulla di strano e nulla di pericoloso. Questa situazione dura per tre anni. Ma la notte del 17 aprile 1743, non sarà una notte come tutte le altre. Verso le otto di sera la famiglia Adami cena con Don Zambelli, come erano solito fare. Si parla degli eventi quotidiani, di quello che accadeva nella Venezia del Settecento. Si beve e si ride. Finita la cena la giovane coppia, forse per il troppo bere, decide di ritirarsi a dormire a congeda il parroco che resta da solo in cucina. Il prete resta deluso da questa loro scelta. Era presto e lui non sa dove andare e cosa fare. Ad un certo punto decide, si alza e esce dalla casa. Tre ore dopo, alle undici di sera, il marito si sveglia, si veste ed esce anche lui, dirigendosi verso le Fondamente Nuove. E' notte. Non c'è molta gente per le strade. Una persona con il tabarro si avvicina alla casa, armeggia con le chiavi ed entra dentro. Sale le scale e si affaccia sulla camera dove la Carozzo sta dipingendo il legno del letto. Lei alza lo sguardo e sussulta. Sulla porta della camera c'il prete che le fa una domanda. Le chiede se avesse dormito bene. La donna spazientita da quella strana domanda e da quella strana presenza gli risponde in malo modo. E' tardi. In quella casa rischiarata da alcune candele a San Cantian ci sono solo il prete e la donna. Lo Zambelli supera la soglia della porta e velocemente l'abbraccia da dietro. La Carozzo non si accorge dello stiletto che tiene in mano il prete, sente un leggero dolore e poi caldo. Si accascia dopo aver lanciato un urlo soffocato. Il prete le ha sferrato due stilettate, una all'altezza del cuore e una al ventre, sussurrandole una frase senza un senso compiuto "no ghe più tempo", non c'è pitempo.
Ma in realtà non sono soli in quella casa a San Cantian, nella stanza adiacente c'è Santo Bianchin, il garzone di bottega. Sente il trambusto e decide di uscire dalla stanza. Vede la scena e si getta sul prete prima che questi riuscisse a colpire ancora la sventurata, lo prende per il vestito lungo e lo getta giù dalle scale. Il garzone non è una donna indifesa e cosi il prete decide di scappare.
Santo Bianchin cerca di tamponare le ferite e la depone a letto, poi corre a chiamare il marito. Il giorno successivo gli Avogadori di Comun sono al capezzale della giovane moribonda. Gli viene chiesto perchè il prete che frequentava da numerosi anni quella casa le avesse dato le tre coltellate. Lei ritiene che la causa fosse l'amore segreto che lui aveva per lei. Un particolare inquietante che la donna era incinta ed il prete lo sapeva. La giovane non supererà la notte. Il cognato di Giulia, Crescenzio Recaldini, racconta ai magistrati che il prete girava spesso con quel coltello e una volta lo mostrò alla stessa donna dicendole che un giorno sarebbe stata la causa della sua morte. Ma nessuno gli diede peso. Si cerca il prete assassino e si interrogano vari testimoni tra i quali anche Don Cristoforo Calegari nativo di Venezia residente a San Silvestro in calle dello Sturion, sacrestano a San Zaccaria. Afferma che Zuan Battista Zambelli veniva spesso a trovare la sacrestana precedente che era morta, forse era una sua parente. L'ultima volta era stato visto giovedì mattina in campo di San Zaccaria. Ma tra tutti gli interrogati quello che risulterà essere l'ultimo testimone che vedrà il prete assassino è Don Antonio Menegazzi di Giacomo chiozotto, parroco della chiesa di San Giacomo in Rialto. Lui l'ultimo che gli parla, lui l'ultimo che lo vede. Cosa gli disse il prete? Non racconta molto, poche frasi, in una gli dice che gli uomini non sono sempre quieti e che aveva qualcosa per la testa. Ma cosa aveva per la testa ? Don Antonio lo accompagna a Castello verso l'Arsenale e racconta ai magistrati che di tanto in tanto il prete sbatteva i piedi per terra dicendo pazienza. Lo Zambelli gli disse che era un po' alticcio e che gli sembrava di aver dato solo dei pugni e non delle coltellate. Lo accompagnò fino alla Madonna dell'Arsenale. Da quel giorno il prete assassino scomparve. Il 7 maggio 1743 viene pubblicato il bando sopra le scale di San Marco e di Rialto che prevedeva la decapitazione in caso di cattura. Questa è la storia di un sacerdote che battezzò decine di giovani bambini ma che viene ricordato dopo duecento anni solo per la vita che tolse ad uno di loro e alla sua giovane madre.

mercoledì 19 gennaio 2011

Un anticipo del mio prossimo Libro: Serial Killer all'Ombra della Serenissima

Uscito nella rivista Composit nel Novembre del 2010. Fa parte di alcuni casi realmente accaduti durante il periodo della Serenissima di omicidi seriali o particolarmente feroci. Questi saranno presto raccolti in una pubblicazione.

Il Caso di Gabrieli

Il 16 febbraio del 1747 sedici voti favorevoli decretano la carcerazione di un chierico di una piccola località di Brescia, Val Sabbia posta nella parte orientale della Lombardia, vicino al Veneto e al Trentino, comunicante con la Valcamonica.
La Valsabbia era entrata a far parte del dominio della Repubblica di Venezia subito dopo il medioevo ed era una zona dove la gente lavorava la seta e il ferro. Gente di montagna.
Gente tranquilla. Il giovane ventiduenne, aveva già ottenuto i voti minori e aspettava di diventare prete, si chiamava Gabrieli di cognome, un cognome che ancora oggi lo si può ritrovare. Il nome nei documenti ufficiali, invece, non è chiaro: in alcuni Barbaro, in altri Benvenuto e in altri ancora Bernardo. Quello che invece è certo, è che qualunque nome avesse, non era importante per la pena che gli sarebbe stata inflitta. Non viene giudicato da un tribunale ecclesiastico ma per la gravità del reato dallo stesso tribunale del Consiglio dei Dieci. Il 16 maggio dell'anno successivo, alla fine di un processo dibattuto, il giovane chierico viene condotto tra le due colonne di Venezia ben distante dai dolci paesaggi delle sue valli e sopra una pedana costruita appositamente subisce la decapitazione. Ma
qual'era la sua colpa? Gabrieli era ospite di due sue zie. Lo ospitano e lo accudiscono. In qualità di giovane chierico un giorno potrebbe diventare un importante prelato e loro due hanno bisogno di una protezione. Tutti sanno che nella vicina Olsano la famiglia Montini aveva dato a Brescia ecclesiastici di fama e badesse per il monastero di Santa Giulia.
Così anche loro sperano in quel nipote buono e generoso. Ma Gabrieli non è buono e generoso, è strano. Ma se fosse solo strano la sua storia non sarebbe stata scritta dal Consiglio dei Dieci. Un giorno si trova a casa dalle sue zie. La sera è calata in questo piccolo paese di montagna e le campane dell'unica chiesa hanno smesso da poco di suonare. L'aria è fredda e la casa è immersa nel silenzio della notte. Senza apparente motivo il chierico si reca in cucina, prende una mannaia e raggiunge una delle due zie che sta dormendo nella sua stanza. Il bagliore della lama saetta veloce e si confonde con il colore rosso che macchia velocemente il letto. Forse l'impatto emotivo del sangue lo disturba e cosi decide di lasciare la mannaia e di prendere un laccio. Esce dalla stanza e si dirige verso quella dove riposa l'altra zia. E' buio e in una valle come Val Sabbia la gente lascia la porta aperta, la gente si fida. Lui è li, forse la guarda dormire un attimo e poi le passa la corda attorno al collo e la stringe forte fino a quando sente il corpo immobilizzarsi, fino a che non smette di dibattersi. Non sappiamo la ragione di questa sua azione omicida. Non sappiamo dal processo quali dati emersero. Ma sappiamo che la Serenissima non decise di aggiungere i tormenti e lo condannò solo alla decapitazione.


Quantum GIS. Un altro GIS

Cos'è Quantum GIS (spesso abbreviato come QGIS) ? 
è un'applicazione desktop GIS Geographic(al) Information System. Open Source molto simile nell'interfaccia utente e nelle funzioni alle release di pacchetti GIS commerciali equivalenti. Quantum GIS è mantenuto continuativamente da un attivo gruppo di sviluppatori volontari che emettono con regolarità aggiornamenti e correzioni. Al momento Quantum Gis ha una interfaccia tradotta in 14 lingue ed è usato nella scuola e in ambiente professionale. Molti corsi tenuti da università e Enti Formativi lo utilizzano in alternativa a Arc GIS abbinandolo ad un altro Open Source GRASS.

Due mie esperienze da comunicare.
Quando usavo ArcGis mi domandavo come fare a cambiare quelle quattro casette stilizzate che venivano offerte con il programma.
Se si opera nell'ambito di un GIS archeologico si possono avere numerosi simboli da usare: monasteri, chiese, ponti, pozzi, cimiteri, etc etc.
Se passate a QGis trovare nuove librerie non sarà difficile e nemmeno crearvi da voi i simboli!
1- i simboli in qgis sono nel formato SVG trovare un buon post su
http://listserv.unipr.it/pipermail/grass-italia/2005-December.txt
2 - delle librerie opensource si possono trovare in http://openclipart.org/media/viewfile/downloads.xml
3 - potete costruirli con Inkscape
4 - la cartella dove caricare i nuovi simboli la trovate in /usr/share/qgis/svg
Un altro piccolo consiglio.
Un tutorial non può sostituire un corso ma se volete percorrere i vostri primi passi con QGis questo link vi illustra le prime informazioni che dovete avere.

http://www.ba.itc.cnr.it/gis/gis.html

martedì 18 gennaio 2011

La genealogia...ma da dove vengo?

Oggi parliamo di genealogia. Perchè? beh perchè ci lavoro con la genealogia! spesso ci saremo chiesti l'origine dei nostri cognomi. Ovviamente non tutti sono facilmente intuibili...il mio Busato, ad esempio lascia adito a strane combinazioni di termini sui quali non mi soffermo oltre. Poniamo però che vi sia venuta voglia di capire e comprendere le vostre origini. Il primo passo che dovete fare è fare un salto in comune. All'ufficio anagrafe vi possono fare una prima ricerca fino al bisnonno. Ovviamente questo dipende da comune a comune. Nella mia esperienza qui in Veneto diciamo che anche per i piccoli comuni non ci sono grossi problemi. Ovviamente per Venezia si può arrivare, tramite Archivio Municipale fino ai primi anni dell'Ottocento, grazie ai fogli famiglia. Successivamente dovete armarvi di pazienza e cominciare a spulciare i registri delle chiese. Battesimi, Matrimoni, Nascite e Morti. Con molta fortuna potreste arrivare fino al Concilio di Trento ed anche a qualche anno prima. Ovviamente, come in tutte le ricerche d'archivio dovete focalizzare l'attenzione su più percorsi. Ad esempio potete consultare i vari archivi notarili, presenti negli Archivi di Stato.  Chiaramente dovete fare anche una buona ricerca bibliografica e magari cercare di capire se il vostro cognome è già stato studiato da qualche erudito genealogica o da qualche altro genealogista come il sottoscritto. Ci sono alcune società molto importanti, con le quali collaboro, che hanno archivi molto buoni, ad esempio A.I.M.http://www.genealogia.it/.
Mentre una società affascinante per come lavora nell'ambito della genealogia è Coutot-Roehrig. 
Prima di partire però con tutto ciò, cercate di munirvi di un buon software per inserire i dati. Essenziale per la riuscita della ricerca.  Se vi guardate in internet le possibilità freeware sono molte. Io con Windows avevo scelto family Search, http://www.familysearch.org/, un programma notevole ma con un unico limite. Non potevo interrogare simultaneamente i vari cognomi che studiavo. Con Ubuntu la scelta è GRAMPS ! un programma notevole! non solo avete la possibilità di implementarlo con nuovi plugins! ma potete fare delle potenti interrogazioni, aggiungendo ogni volta i vostri nuovi cognomi!
Inoltre, con la caratteristica di usare gli eventi, potrete finalmente segnalare seriamente le fonti dalle quali estrapolate i vostri dati! 
 

lunedì 17 gennaio 2011

GvSIG e il mondo del GIS

Mettiamo caso che vogliate avere una mappa della vostra città dove vi segnate tutti i pub che fanno una buona birra ed il percorso per raggiungerli nel più breve tempo possibile. Ma non vi accontentate di questo, volete anche vedere quali sono quelli che si localizzano nel raggio di duecento metri dalla biblioteca dove dovete andare a studiare. Niente paura a queste domande e per fortuna a tante altre vi può venire incontro il GIS! 


La sua traduzione inglese vuol dire Geographic(al) Information System, SIT è l'acronimo italiano di Sistema Informativo Territoriale; GIS, viene spesso usata erroneamente come sinonimo di SIT.
Un sistema informativo territoriale o SIT è infatti "Il complesso di uomini, strumenti e procedure (spesso informali) che permettono l'acquisizione e la distribuzione dei dati nell'ambito dell'organizzazione e che li rendono disponibili, validandoli, nel momento in cui sono richiesti a chi ne ha la necessità per svolgere una qualsivoglia attività" Mogorovich (1988).
Un GIS è invece un sistema informativo computerizzato che permette l'acquisizione, la registrazione, l'analisi, la visualizzazione e la restituzione di informazioni derivanti da dati geografici (geo-riferiti). Secondo la definizione di Burrough (1986) "il GIS è composto da una serie di strumenti software per acquisire, memorizzare, estrarre, trasformare e visualizzare dati spaziali dal mondo reale". Trattasi quindi di un sistema informatico in grado di produrre, gestire e analizzare dati spaziali associando a ciascun elemento geografico una o più descrizioni alfanumeriche.

Tra i programmi che vi illustrerò quello che mi sta più a cuore è GvSIG.

GvSIG è un programma informatico per la gestione di informazioni geografiche (GIS, Geografic Information System) con precisione cartografica che viene distribuito con licenza GNU GPL. Permette di gestire dati vettoriali e raster e di connettersi a server cartografici con standard OGC. Proprio questa è una delle principali caratteristiche di gvSIG: l'implementazione di servizi OGC: WMS (Web Map Service), WCS (Web Coverage Service), WFS (Web Feature Service).
GvSIG nacque nel 2003 quando la Direzione Infrastrutture e Trasporti della Comunità Valenziana decise di realizzare un proprio SIT completo con utilizzo Open Source e GNU GPL2. Il progetto è finanziato dall'Unione Europea, Fondo europeo di sviluppo regionale (FEDER). L'applicativo è sviluppato dalla società privata IVER Tecnologìas de la Informacion S.A. sotto la supervisione della Università Jaume I, per lo sviluppo secondo gli standard Open GIS Consortium. Il nome del programma è l' acronimo di Generalità Valenziana, Sistema d'Informazione Geografica.
Scritto in linguaggio di programmazione Java, funziona su sistemi operativi Microsoft Windows, Linux e Mac OS X. Utilizza librerie stadard GIS come Geotools o Java Topology Suite (JTS). Possiede un linguaggio di scripting basato su jython. Possono essere realizzate estensioni in Java utilizzando le classi di gvSIG.

GvSIG supporta i seguenti formati:
vettoriali: SHP, DXF, DWG, DGN, KML, GML
raster: ECW, MrSID, JPEG, jp2, TIFF, geoTIFF, PNG, GIF.
Estensioni
Sono disponibili una serie di estensioni realizzate dal gruppo di sviluppo e da altri che aggiungono ulteriori funzionalità al programma.
Cliente ArcIMS: aggiunge servizi ArcIMS sia per immagini che per geometrie.
Sextante: Sistema Extremeño di Analisi Territoriale. Aggiunge strumenti di analisi raster e vettoriale per un totale di più di 200 funzioni. ( tratto da Wikipedia) 

Volete sapere dove si tengono dei corsi? la Orion Snc di Padova effettua corsi base ed avanzati. 

Tariffa MINI e risparmi su Venezia-Roma!!!

Ma voi sapevate cos'è la tariffa MINI? non è il nome di una nuova macchina della Fiat, bensì un'offerta che mi ha fatto risparmiare bei soldini sul viaggio che vado a fare martedi e mercoledi prossimo sulla tratta Venezia-Roma. 
Normalmente il biglietto costa 73 euro e se voi non la chiedete andata e ritorno vi costa 146 euro. Siccome oramai non faccio altro che stare davanti al PC! ho controllato e ho chiesto l'agevolazione ed ho pagato solo 102 Euro! con un risparmio netto....beh fate voi il calcolo!

Vuoi il prezzo più conveniente? Con la nuova offerta MINI ti proponiamo, al momento dell'acquisto, il prezzo più vantaggioso per il giorno e il treno scelto, sia in 1^ che in 2^ classe.  

La MINI è valida per viaggi dal 24 gennaio 2011 su ES*, ES* City, AV, Espressi, ICN, IC,in servizio cuccette o VL. Sono escluse le vetture Excelsior ed Excelsior E4.

Come e quando acquistare la promozione

Puoi acquistare la MINI fino alle ore 24 del giorno precedente la partenza del treno su questo sito, nelle agenzie di viaggio autorizzate e presso il call center anche in modalità ticketless, presso le biglietterie e le self service in stazione. 
Non puoi cumulare la MINI con altre riduzioni e offerte, compresa quella a favore dei ragazzi. 
Il numero di posti a disposizione è limitato e variabile, a seconda dei giorni della settimana, dei treni e della classe.

domenica 16 gennaio 2011

Dropbox, se non sapete come condividere files pesanti

Nell'ambito di tantissimi lavori, spesso si ha la necessità di spedirsi files che siano particolarmente pesanti (oltre i 10 mega). Ovviamente possiamo usare la gigamail, io in particolare uso Gmail di Google e mi trovo molto bene, ma se vogliamo che più persone possano scaricare o caricare questi files condividendoli allora abbiamo bisogno di uno spazio Web. Immaginiamo di fare una relazione tecnica ricca di foto e che pesi 15 mega. Immaginiamo che tale relazione debba essere consultata ed integrata da un collega che si trova in un altra città. Come facciamo? useremo Dropbox!!!
Dropbox significa sincronia e condivisione via web, ovviamente di servizi simili ce ne sono ma per la mia esperienza questo software è veramente semplice da usare! 
Dropbox è composto da un client da scaricare dal sito e da un servizio servizio ed un sito web, www.getdropbox.com, appunto: tutto funziona rimanendo molto connessi.
Come funziona? Installiamo il programma, il quale crea una cartella e ci chiede dove la vogliamo. Una volta che la cartella è pronta, funziona come una magia alla Harry Potters! noi ci buttiamo dentro un qualsiasi files (un video, la foto della fidanzata, un libro) e questi diventano disponibili per chiunque abbia una connessione internet (preferibilmente a banda larga o vi conviene spedire un piccione viaggiatore). Il bello è che Dropbox è attualmente disponibile per Windows XP, Vista, OSX 10.4/10.5, Linux, ovvero per tutti i sistemi operativi! È possibile scegliere dove porre questa cartella in fase di installazione; un altro modo di "vedere" dropbox è nel systray, in basso a destra (in Windows), nonché dall'apposito menù contestuale (shell extension).
Quando andiamo sul sito, ci creiamo il nostro account (un nome, una mail e una password sono necessari), l'account che è gratuito fintantoché non si sorpassano i 2GB di spazio occupato: chi desiderasse di più potrà optare per l'account a pagamento.
Avendo questa cartella magica possiamo non solo condividere i nostri files ma allo stesso tempo mantenerli aggiornati! Mi spiego. Mettiamo caso che stiate scrivendo un libro. Fate una versione e ce l'avete sul portatile, una magari sul pc di casa, una sul pc della fidanzata. Se non fate attenzione vi ritrovate a scrivere tre libri al posto di uno! Con Dropbox potete modificare sempre lo stesso ed è raggiungibile da qualsiasi postazione! Ma non solo ! mettiamo caso che siate all'ultima paragrafo del vostro saggio o della vostra tesi...siete che scrivete sorseggiando un the...il gatto salta e rovescia il the sul vostro Pc, cercate di salvare il tutto ma inciampate e il pc finisce fuori dalla finestra. Abitate al 5 piano. Quando scendete la macchina del vicino senza accorgersene è montata sopra quello che restava dell'Hard Disk. Se non avete un amico nel FBI potete dire addio ad un anno di lavoro! Con Dropbox, la vostra tesi è al sicuro! e potete scaricarla quando volete farvi copie di sicurezza anti Gatto.
Da dentro la cartella locale di Dropbox i menù contestuali permettono anche di avere accesso (online) allo stato delle revisioni (variazioni), di condividere al volo una cartella (e così anche online). Dentro la vostra cartella Dropbox troverete due cartelle, la public e la photos; una per fornire velocemente a chiunque accesso a file fornendo semplicemente un link diretto (ottenuto entrando localmente nella directory "public" e usando sul file interessato il menù dropbox e "copy public link") da incollare in una e-mail o in un sistema di instant messaging, una chat di skype e così via. Il file risiede presso i server di mydropbox fino a che l'utente non decida di rimuoverli... magari cancellandoli nella propria cartella "public" locale. Photos funziona alla stessa maniera e vi invita a viaggiare più spesso!
Potete caricare anche dal sito web i vostri files con un semplice upload! siccome è totalmente gratuito fino a 2 giga e non è poco, provatelo!

Perchè software open source?

Non mi soffermerò sul concetto di open source, sul quale vi potete informare su wikipedia,  bensì il perchè usarlo.
Innanzi tutto, usare software libero significa fare una scelta politica ed etica, affermando il nostro diritto ad imparare e a condividere con gli altri ciò che abbiamo imparato. Il software libero è divenuto base di una società dell'apprendimento, in cui condividiamo le nostre conoscenze in modo che altri possano svilupparle e goderne.
In secondo luogo è inutile ricordare che il 95% dei Virus, Worm, Malware, Spyware, Trojan, Backdoor, Dialer, Hijact, Rockit, Rabbit in circolazione entrano nel pc da internet. Ecco quindi che usare un browser piuttosto che un’ altro, gestire la posta con un programma oppure con un’ altro fa’ la differenza in termini di sicurezza e privacy. Quindi qualsiasi programma utilizzato per avere attività su internet in “sicurezza” deve essere sicuramente robusto, affidabile magari rispettare la privacy del proprietario del pc e non diffondere dati personali.
Molti sono i programmi in uso sul proprio pc che quando è attiva una connessione internet “escono” sulla rete e, detta papale-papale, fanno la spia dal tuo pc. I software liberi sono continuamente esaminati da migliaia di sviluppatori che ne verificano  trasparenza d’uso e sicurezza.
Infine, utilizzare open source significa essere indipendenti dal fornitore, risparmiare costi di licenza (spesso estremamente alti), possibilità di formare personale internamente e in seguito farsi assistenza da soli. 
Oggi, in questa economia debole, vi è la necessità di risparmiare e questo sistema è legale e sicuro.
Una lista dei vari programmi disponibili e dei sistemi operativi è presente qui.

Ma se volessi pubblicare senza costi on line?

Abbiamo una tesi nel cassetto, un libro scritto e mai pubblicato, una ricerca che valeva la pena diffondere ed invece si trova chiusa in qualche quaderno nella soffitta di casa? beh forse oggi vale la pena pensare alla pubblicazione digitale. Perchè? il primo vantaggio sta nel fatto che i costi si abbattono, cosa non da poco per la maggior parte degli scrittori emergenti, in secondo luogo alcuni studi autorevoli evidenziano che gli e-book, per scopi di ricerca e studio, sono i libri più ricercati dalla nuova generazione. Io amo la carta, nelle biblioteche mi sento a mio agio tra l'odore dei libri antichi, eppure spesso per il mio lavoro, la prima scrematura bibliografica la faccio tramite google libri.  Bene, tralasciando i dettagli sugli e-book, come posso fare se volessi pubblicare? ecco, oggi vi consiglio questo sito PaperatorTM
Paperator è un sistema di self-publishing altamente funzionale basato sulla tecnologia Smartpaper.info (© 2006-2008 Pointersoft® srl). Smartpaper.info è nato nel 2006 e vanta il primato di essere stato, a livello mondiale, la prima tecnologia completamente automatizzata per la realizzazione di pubblicazioni sfogliabili. Per maggiori informazioni sulla tecnologia Smartpaper.info visitare il sito www.smartpaper.info.
PaperatorTM polverizza migliaia di pagine ogni giorno e le organizza in un contenitore user-friendly. Le pagine che provengono da un semplice documento Pdf sono automaticamente indicizzate così da alimentare il nuovo ed esclusivo motore di ricerca di PaperatorTM.

A partire da un semplice PDF puoi effettuare l'Upload e in pochi minuti Condividere facilmente le tue pubblicazioni su www.paperator.com o attraverso altri siti web, blog, email, cd-rom....
La pubblicazioni sono viste attraverso un player realistico ed interattivo che simula lo sfogliare delle pagine, ma non solo.
PaperatorTM non è una semplice tecnologia per sfogliare le pagine online, ma fornisce anche tutti gli strumenti necessari per Pubblicare, Aggiornare, Condividere, Acquistare o Vendere ogni tipo di pubblicazione (cataloghi, riviste, giornali, libri...).
 PaperatorTM si rivolge:
  • ai  Lettori, offrendo contenuti aggiornati di Qualità ed un potente Motore di ricerca;
  • alle Aziende, offrendo uno strumento rapido e semplice per Aggiornare i contenuti dei loro siti e per aumentare la visibilità dei loro prodotti;
  • agli  Editori, offrendo una soluzione completa e professionale per Produrre, Distribuire ed eventualmente Vendere le proprie pubblicazioni.
PaperatorTM è amico dell'ambiente perché il suo utilizzo è in grado di diminuire la produzione e la distribuzione della carta, in maniera apprezzabile e tangibile, trasferendo agli utenti finali il compito di scegliere i contenuti che meritano di essere stampati.

sabato 15 gennaio 2011

L'amore corre sul filo dei Software per cellulari: Nimbuzz

Amare oggi una persona può significare doversi informare su quali sistemi ci sono per poterci chattare, parlare, spedire foto, senza aiutare a comprare la villa nuova al manager della Tim o della Vodafone! Ovviamente ci sono le offerte dei vari gestori, io ho scelto inizialmente una Tim con la possibilità di spedire gratuitamente sms senza costo, durata sei mesi. Premetto che ho due cellulari. Il primo aziendale che è il classico BlackBerry Curve 8520 con Vodafone e poi dal cassetto ho tirato fuori un Nokia E60 con schema Tim. La persona da contattare duecento volte al giorno invece ha un Nokia N8 per la mia invidia! Ora, la mia prima scelta è ricaduta su Skype! E' fantastico ho pensato! ora vado sul sito lo scarico lo installo, lei fa lo stesso e possiamo amoreggiare ore e ore fino a consumarci i timpani.
Peccato che ho scoperto un paio di cosette:

A- non esiste la versione compatibile per i miei due cellulari
B- funziona solo su copertura wifi gratuitamente mentre per il resto ci sono le tariffe del proprio operatore.

Allora ho pensato ad una alternativa e cercando ho trovato Nimbuzz.
Nimbuzz è un progetto che parte dalla città di Rotterdam e permette di usufruire di alcuni servizi dal web, dal cellulare e come Skype anche dal proprio PC. Il tutto sfruttando la connessione ad internet, quindi anche in questo caso, considerate il vostro contratto con il vostro operatore. Nel mio caso, nel contratto aziendale ho la connessione gratuita. A questo punto sono andato sul loro sito e dalla home page ho premuto Get Nimbuzz. La cosa carina è che voi inserite il numero vostro di cellulare e vi arriva un sms con l'indirizzo web dell'applicazione, quindi dal cellulare tramite questo link vi collegate e vi scaricate l'applicazione che riconosce immediatamente il vostro modello. L'applicazione è in Java.
Dopo averla installata nel mio Black Berry era sotto la cartella Download, assieme a quella di Facebook per intendersi. Li ho impostato i parametri su chi voglio visualizzare, l'account, se volevo caricare la rubrica e le impostazioni di connessione. Ecco, una precisazione, per poter chattare con la persona che a me interessava ho selezione dalla lista dei contatti la persone in questione e il programma invia un sms con l'indirizzo web dove scaricare Nimbuzz...
Un primo problema l'ho riscontrato quando ho selezionato la possibilità che accedesse a Facebook. Quando sono andato su FB tramite pc, mi chiedeva se ero io e mi avvisava che qualcuno aveva fatto una connessione da Rotterdam! giustamente il programma si collegava da li e FB che invece ha i miei contatti mail rilevava l'irregolarità. Comunque mi è bastato seguire la procedura di Facebook per ricollegarmi, ho scelto la parola si sicurezza e cosi ho sistemato la questione. Ho inviato un sms con il sito per scaricarsi il programma anche alla persona che mi stimola a trovare nuovi sistemi per comunicarci e voilà!! Lei ha scaricato il programma, poi si è registrata ed ha creato il suo account io sono andato in "aggiungi contatti IM" ho scritto il suo account e automaticamente lei ha ricevuto la mia richiesta. L'ha accettata ed ora chattiamo per ore anche li...Sul prossimo post vi sottopongo invece MSN Messanger...

venerdì 14 gennaio 2011

Villa di Miami a Torcello....

Ieri,  per la prima volta nei miei 35 anni, mi sono sentito vicino alla politica. A quella politica che parte dal basso, che si muove rispettando le idee e le convinzioni delle persone che vivono il territorio e non solo sul territorio. Grazie alla guida turistica Martino Rizzo e al mio amico Roberto Terzi, sono stato coinvolto, in qualità di ricercatore storico,  assieme alla mia socia archeologa Paola Sfameni, a sostenere la lotta contro un ulteriore stupro alla nostra cultura e alla nostra laguna. Dopo alcuni incontri preliminari, il capogruppo del movimento Cinque Stelle, Marco Gavagnin, ha raccolto i nostri pareri e li ha sottoposti ieri ad Orsoni. All'incontro era presente anche la presidente di Italia Nostra, Lidia Fersuoch. Il Sindaco Giorgio Orsoni lo avevo conosciuto alcune settimane prima che vincesse le elezioni. Mi aveva fatto una bella impressione, ma mai come ieri. Non perchè ha sostenuto la nostra tesi, ma perchè da avvocato, ha potuto immediatamente sottolineare come ci fosse qualcosa di sbagliato su quell'intreccio di burocrazia che stava permettendo un ulteriore scempio. Beh ora ammetto che gli avvocati in questo periodo mi sono molto ma molto simpatici! Una in particolare direi anche qualcosa in più, ma ieri, ho notato la differenze con il Sindaco Cacciari, il quale l'avevo conosciuto perchè mi aveva curato la prefazione al mio libro. Con il senno di poi, non è detto che Cacciari non avrebbe potuto sostenerci, ma in questo caso, serviva subito un parere da esperto. Ma di cosa stiamo parlando, mi chiederete. Allora, tutto scaturisce da un progetto per costruire una villa a Torcello. Il problema non è nel costruire a Torcello ma su cosa si voleva costruire. La Nuova Venezia ha pubblicato le immagini del rendering della villa, definita giustamente dalla guida turistica Martino Rizzo, come una Villa-Miami. Acciaio, Vetro sono i materiali che la compongono. La cavana (ricovero per la barca) è simile ad un garage più che ad una tipica cavana lagunare. L'impatto per chi arriva a Torcello per vedere l'antica basilica di Santa Maria Assunta, sarebbe stato quello di chi arriva nel deserto e ci trova un grattacielo in mezzo ad un oasi...ovviamente  bisogna pensare anche al delicato ambiente lagunare, alla fauna che vive in questo paradiso e che sarebbe rimasta sicuramente traumatizzata dall'eco-mostro. Mi immagino gli aironi spiaccicati sulle immense vetrate. A prescindere da tutto l'aspetto politico della questione, quello che mi ha disgustato è stato come passo dopo passo si sia orchestrato un sistema per eludere le normative vigenti e a tempo di record. Ad un certo punto il sindaco ha giustamente sottolineato che se la Soprintendenza si è "distratta" il Comune può rimediare. Evviva! questa è una vittoria per tutti i cittadini, i quali, per chiedere di spostare un chiodo in casa devono aspettare mesi, a volte con pareri sfavorevoli, mentre questa Eminenza Grigia, è arrivata, ha scelto il cuore della Laguna e della nascita di Venezia, ha deciso come gli piaceva la villa ed ha ottenuto tutti i pareri favorevoli. Certo, magari con un po di impegno potevamo sbaraccare la Basilica e fargli posto li. Cosi, magari, sistemando il campanile che è un po pericolante, avrebbe potuto godere anche di un Belvedere esclusivo. Ora speriamo che la cosa prosegua. Speranza, seppur vana, anzi totalmente utopistica, è anche che ci sia una interrogazione per capire perchè i permessi sono stati accordati! perchè il parere della Soprintendenza era favorevole, chi ha firmato e magari in un afflato di senso civico questa cittadina/o distratta/o si scusi verso chi abita a Venezia, perchè, non tutti dormono e tutti abbiamo gli stessi diritti oltre che gli stessi doveri!! grazie ancora a chi mi ha coinvolto in questa bella esperienza!!!

giovedì 13 gennaio 2011

Venezia un pranzo veloce...

Questa mattina sveglia all'alba...beh per me l'alba sorge alle sei e mezza! state venendo a Venezia? avete deciso di passare un week end d'amore con la vostra fidanzata/o ? bene, preso il treno, l'areo, macchina o autobus siete appena passati per il ponte della Libertà e vi ritrovate in questa piccola ma caotica città. Dopo aver percorso i classici itinerari, siete giunti all'ora di pranzo. Ovviamente abbiamo una vasta scelta di locali dove mangiare. Se vi domandate però, dove va a pranzare velocemente un veneziano, beh vi indico due posti in particolare. Negli anni che lavoravo per la Rolex, noi eravamo convenzionati con il Devil Forrest, un pub dove potete mangiare un piatto di pasta fatta però in cucina. Mi spiego. Da qualche anno a Venezia anche l'edicola vi potrà offrire un pasto! una volta esisteva il ristorante per mangiare, il pub per bere o mangiare panini e qui finiva il gioco. Oggi invece anche il bar di cinesi vi offrirà una pasta. Ovviamente la domanda sorge spontanea, ma la cucina l'hanno fatta sotto terra? se prima non c'era come l'hanno ricavata? appunto! non c'è nemmeno ora! molti si sono dotati di cibi precotti e vi offrono quello! ecco non è proprio un "buon giorno Giovanni Rana"! I posti che da sempre invece avevano la loro cucina e cucinano veramente, pentole, ingredienti crudi che poi diventano cotti, etc.,etc.. a Venezia sono pochi. Uno di questi è il mio Pub! Il sito internet che vedrete è stato fatto da me almeno 15 anni fa! incredibile che non abbiano speso due euro per aggiornarlo ma Gigi, uno dei proprietari, ha sempre avuto le braccine corte!!!!
Questo pub, si trova vicino al Ponte di Rialto, nei pressi del Campo San Bartolomeo, quindi veramente a due passi da San Marco. Se invece vi ritrovate al di là del ponte di Rialto, per intendersi nei pressi del mercato del pesce, ci sono altri locali molto simpatici. Uno dei miei preferiti, dove il cuoco è fuori veramente, e dove si può mangiare sempre una pasta cucina veramente è il bar Altrove. Si trova in campo San Silvestro, proprio a due minuti dal ponte di Rialto sul lato fondamenta del Vin. Ecco tra i proprietari uno è un po la controfigura di Scrooge, ma non c'è sempre (per fortuna) e alla fine il suo lato commerciale prevale sulla sua naturale antipatia.
Bene, ora avete i due posti dove io vado a mangiare e dove mi potete trovare all'ora di pranzo! ovviamente questi sono spartani! preparerò un post successivo per i romantici da lume di candela e guida Michelin !

Firenze dove alloggiare

La mia camera...anzi la nostra!
Il mio soggiorno a Firenze è durato tre giorni e due notti. L'idea era quella di passare un momento piacevole con la mia compagna e quindi ho cercato di scegliere una stanza che non fosse in un albergo con duecento camere e mi permettesse allo stesso tempo di essere in perfetta autonomia. Dopo aver controllato con Google Maps gli alberghi e i B&B, ho optato per la Residenza Castiglioni. Il B&B si trova veramente a 5 minuti dalla stazione, tanto che, da buon veneziano abituato a navigare in mare sconosciuti, avevo superato l'indirizzo corretto e se la mia compagna non avanzava qualche dubbio rischiavo di arrivare a Siena prima di rendermi conto che la mappa non mi dava le distanze reali! Arrivando alla stazione dei treni, uscendo si è su un viale abbastanza vasto, dopo poche centinaia di metri sulla sinistra c'è la strada c'è via Del Giglio. Ecco ho scoperto una cosa carina sui numeri civici di Firenze. Io credevo che fossimo noi veneziani gli strani mentre a Firenze lo son di più! voi potete avere il numero 8 sia rosso sia nero! quindi nel caso nostro è il numero 8 nero che si trova a destra, subito dopo un piccolo ristorante. Come entrate in questo palazzo, potete prendere l'ascensore e al secondo piano avete l'accettazione. Il ragazzo che abbiamo trovato noi, studente di arte, è stato molto gentile e cortese! non ho capito se ci provava con la mia ragazza ma l'ha intrattenuta in un simpatico discorso sui segni zoodiacali. Ci ha fornito, sopratutto, la preziosissima lista dei ristoranti dove mangiare. Preziosa perchè a Venezia se sbagli angolo e finisci in certi posti rischi di doverti ipotecare la macchina per pagarti il conto e non volevo fare questa fine a Firenze! cosi ci siamo fatti spiegare bene dove andare. Ovviamente in un post vi spiegherò che non ne abbiamo azzeccato uno di quei ristoranti! ma la zona era "buona" e non ci hanno spennato quasi mai...quasi. Della camera nulla da dire, ne vedete una foto. Il pezzo forte era il bagno! Tralasciando gli alberghi 5 stelle, in quasi tutti quelli da 3 stelle che ho visto, il bagno è cosi piccolo che se non fai attenzione uscendo dalla doccia finisci con un piede nel water. Le porte sono cosi sottili e le pareti pure che devi portarti uno stereo e mettere la musica dei Metallica per evitare "rumori molesti". Ok, ammetto che sono schizzignoso. In questo caso era ampio, bello, insonorizzato al punto giusto. La colazione non è quella American e non ha quantità industriali di cibo. Molto semplice ma c'è tutto per darvi la carica per le lunghe passeggiate! pane scaldato, burro, marmellata, etc. etc. La signora che alla mattina assiste alla colazione è molto gentile e disponibile. Ecco, se la vedete scaldare il latte sul fornello controllate voi il tempo perchè a noi l'ultima colazione ha dimenticato il latte su e se non faceva attenzione rischiava di prendere fuoco anche lei! niente paura, tutto sotto controllo... 
Unica pecca il letto non è matrimoniale ma sono due singoli uniti, aspetto che detesto perchè finivo sempre in mezzo nella Sylicon Valley che si veniva a creare tra i due!!! Però posso dire che son rimasto molto contento e ve lo consiglio!

mercoledì 12 gennaio 2011

Venezia-Firenze A/R Il Viaggio!

Piazza Riffredi
Ho fatto parecchi viaggi nella mia vita. Forse grazie alla scuola che ho seguito, l'Algarotti perito Turistico, fin da subito mi sono orientato all'estero, tralasciando un po l'Italia. Martedi scorso ho scelto Firenze. Dovendo incontrare una persona speciale, avevo bisogno di una città speciale. Credo che Firenze lo sia. Non conoscendo bene gli alberghi di quella città, mi sono fatto un giro su Google Maps e tra le varie opzioni ho scelto un B&B. In particolare ho prenotato alla Residenza Castiglioni. Dopo aver controllato sul sito di Trenitalia gli orari, ho scelto la freccia argento delle 9:39 che arriva a Firenze alle 11:30. Il costo era medio-alto, ho speso 42 euro ma per il ritorno ho scelto l'IC che costava solo 24 euro. Unica pecca gli Inter City partono dalla Stazione di Rifredi, quindi bisogna prendere un treno che vi porti li. Di treni per Rifredi ho visto ce ne sono parecchi e il biglietto costa soli 2 euro e lo potete prendere tranquillamente in tabaccheria in stazione. Il viaggio è stato comodo e non avendo mai preso la freccia argento devo dire che è stato pure velocissimo il treno! non avendo mai preso la freccia argento devo dire che è stato pure velocissimo il treno! avevo preso il mio Dylan Dog da leggere e non sono riuscito a leggere due pagine che ero arrivato già a Padova! in dieci minuti!! Di fatto la velocità la si sente un pochino, o almeno io che non sono abituato ad andare nemmeno in macchina, e che l'autobus a volte mi da fastidio, leggendo mi sentivo la testa un po leggera, sempre che non fosse dovuto al fatto che non vedevo l'ora di incontrare la persona che mi aveva spinto ad andare a Firenze!!! Il ritorno invece con l'Inter City è stato un classico viaggio Italiano! il treno era a scompartimenti. Nel mio avevo una famiglia siciliana che stava rientrando a casa a Quarto d'Altino, con circa dodici valigie di cui una in corridoio perchè non ci stava in scompartimento. Almeno una cassa credo di arance e una fornitura da esercito di cibo e bibite!! Poi c'era un ragazzo attorno ai 18 anni ed infine un algerino. Ovviamente una porta del treno non funzionava, cosi ad ogni stazione partiva l'allarme sonoro, casomai qualcuno avesse voluto schiacciare un pisolino per far passare velocemente le tre ore di viaggio...quindi il mio consiglio, se potete prendete la freccia argento!!!

Perchè veneziano errante

Quando avevo sedici anni rimasi colpito dalla leggenda dell'ebreo errante. Mi affascinava un uomo che per un errore, per un singolo evento, avrebbe modificato tutta la sua esistenza. Ovviamente il mio film preferito sull'argomento fu "La settima profezia", mentre il libro fu Il pendolo di Foucault di Umberto Eco, libro che mi chiese molta più pazienza di quanta ne avevo avuta per Il nome della rosa. L'ebreo errante lo immaginavo come un centurione, di nome Cartaghir, che colpendo Gesù mentre si avviava al suplizio, non si rese conto del valore delle parole che gli furono proferite dallo stesso. Quella frase, forse dal centurione fu considerata come un semplice delirio di chi ignorava di dover morire: "io ora proseguo ma quando tornerò tu sarai ancora qui ad aspettarmi". Chiaramente Cartaghir non poteva certo immaginare che questo avrebbe significato per lui dover aspettare il ritorno di Cristo e quindi di non invecchiare o morire fino a quel giorno. Mi ha angosciato pensare a come si può sentire un uomo quando perde tutti gli amici, poi gli amori, poi i parenti, fino a quando il ricordo di lui svanisce ma allo stesso tempo, lui resta. Beh questo mio blog lo dedico all'aspetto invece che può contraddistinguere un uomo come Cartaghir, ovvero la possibilità di camminare e attraversare nuovi mondi, conoscere nuove realtà, scoprire sempre cose nuove...essendo però di Venezia, oltre ad inserire uno sfondo con la foto della barena davanti a casa mia a Sant'Erasmo, ho voluto sottolineare che errante, ora, è un veneziano. Ma infondo, nella vita, siamo tutti erranti. Ecco. Questo è il mio primo Post, spero il primo di una lunga serie.