giovedì 29 settembre 2011

Galaxy Tablet 10.1 Samsung: due o tre soluzioni alla mancanza di USB

Scusate il lungo silenzio ma il tablet Galaxy mi ha risucchiato nel nuovo mondo, nuovo non solo per il concetto di tablet ma anche per il sistema operativo Android. Questo post vi porta l'esperienza diretta di alcune piccole problematiche riscontrate. Premetto che la versione che possiedo è quella 10.1 offerta dalla Vodafone. Attesa per lunghi mesi finalmente ad Agosto me l'hanno fornita. Il primo piccolo problema riscontrato è nell'accensione estremamente lenta che a volte mi fa dubitare di aver premuto correttamente il tasto. La seconda triste scoperta è che questa versione NON E' DOTATA di uscite entrate/uscite usb. Il cavo che serve come alimentatore è anche usb e collegandolo ad un computer il tablet viene visto come memoria esterna. Vorrei specificare che questo vale solo se lo collego ad un pc con sistema windows, se un utente come me invece ha tutto Linux, nel dettaglio Ubuntu, la cosa si fa complicata, troppo complicata. Questo non è un problema da poco. Ci sono alcune soluzioni che vi elenco e sulle quale tornerò con un post specifico. Ad esempio ho caricato il software per la Dropbox  che si trova tranquillamente nel Market di Android. In questo caso si portano i vari files nella cartella della dropbox e li si scaricano in tutti i pc della vostra rete. Considerate che la convenienza dipende da quale rete avete e dall'ADSL. Se avete immagini pesanti, io spesso ho immagini cartografiche, non è una delle soluzioni migliori. Nel Market si trova anche Es gestore file un gestore di file per schede SD. Anche in questo caso con facilità potete inserire nelle cartelle della vostra Mini-SD le immagini, prendere la Mini-SD ed inserirla nello slot dei vostri pc, con un adattatore che potete trovare per una decina di euro se non l'aveste già. Es gestore file però vi permette di gestire il tablet all'interno della vostra LAN o tramite FTP, in modo veloce. Su queste procedure tornerò con un post specifico. Ecco la mia esperienza per non possedere un bel tablet sganciato però da tutti gli altri pc che uso.

domenica 27 marzo 2011

Prezi...l'oscuro antagonista di Power Point

La Zebra
Quanti di voi per professione o passione producono decine di presentazioni ? immagino molti. Studenti, professori, professionisti, etc. etc.. Si giunge ad un certo punto che dopo aver scoperto tutti i trucchi possibili (inserimento video, slide con movimenti fluttuanti, musiche di sottofondo) non si riesca più a stupire il pubblico. Per la presentazione del mio nuovo libro volevo qualcosa di diverso...non vi propongo un Kinder Bueno, ma una valida alternativa al più classico dei programmi di presentazione. Il magico prodotto si chiama Prezi! L'inventore viene da Stoccolma e quindi il nome è un po strano! Ho navigato in lungo ed in largo e sinceramente non ho trovato ancora nessun prodotto simile! perchè?
Nuvola

- Prezi ha una versione gratuita ed una commerciale
- Potete lavorare on-line o scaricarvi l'applicazione desktop
- Potete lavorare in team sulla vostra presentazione inviando il link ai vostri collaboratori
- Perfetta per l'I-Pad

Dovete semplicemente iscrivervi per la versione gratuita. La versione desktop è in prova per 30 giorni. Usate la "zebra" per spostare rimpicciolire, copiare e cambiare le impostazioni. Usate la "nuvola" per muovervi all'interno dei vari menu.
Quella on line a volte si blocca se la connessione non è buona, ma potete riavviare la pagina e vi si ripresenta la copia salvata in automatico.
Ho notato anche che a volte le immagini possono essere caricate e come le rendete più piccole spariscono ma non è un problema, potete ricaricarle.
Un esempio lo trovate qui sotto.

domenica 20 marzo 2011

Installazione di SketchUp 8 su Ubuntu 10.04

Ma cos'è SketchUp ? "SketchUp è lo strumento migliore (e il più innovativo) disponibile per chiunque progetti qualsiasi cosa, da caffettiere a grattacieli."– McCall & Associates.

Io aggiungerei anche che chi usa il GIS e sfrutta le potenzialità del 2D non può non trovarsi un giorno a voler trasportare tutto in 3D. Con questo programma si può facilmente fare senza dover imparare programmi molto più complicati come Blender. 
Le versioni attualmente disponibili sono predisposte per Windows e Mac e quindi? noi poveri utenti Ubuntu non possiamo gioire di questo fantastico software? Certo che possiamo, attraverso Wine. 
Installate Wine  da terminale digitando sudo apt-get install wine
oppure da Applicazioni-->Aggiungi/Rimuovi, cerchi Wine e clicca su installa.

Il download di SketchUp per la versione windows potete farlo da qui.
Una volta scaricato se provate a lanciarlo con wine vi potrebbe dare il seguente errore:  The file '/media/Vista/Program Files/Google/Google SketchUp 8/SketchUp.exe' is not marked as executable.  If this was downloaded or copied from an untrusted source, it may be dangerous to run.  For more details, read about the executable bit.

Nulla di preoccupante dovete clic dx sul file e selezionare "rendi eseguibile" dalle proprietà. Poi potete rilanciarlo.

Lanciandolo in wine vi apparirà un ulteriore errore: SketchUp non è in grado di inizializzare OpenGL.Assicurati di aver installato i driver corretti per la tua scheda grafica. Error: ChoosePixelFormat failed.
Non preoccupatevi è l'ultimo errore! dovete andare sul vostro terminale e digitare wine regedit. Vi aprirà il regedit, cercate HKEY_CURRENT_USER\Software\Google\SketchUp8\GLConf ig\Display. Ci saranno tre righe, l'ultima è 'HW_OK". Doppio click su questa e cambiate il valore da 0 a 1.
Lanciate nuovamente SketchUp e divertitevi a costruire edifici! 

sabato 19 marzo 2011

Menu a tendina con convalida dati in Calc


Nel dover usare CALC posso avere la necessità di usare un menu a tendina per convalidare i dati ed evitare che un utente possa inserire termini sbagliati. Questo menu a tendina sarà basato su un intervallo situato in un altro foglio di lavoro. L'esempio che vi porto è costituito da due fogli di lavoro: Archives e Map Repository. Nel primo ci sono gli archivi nell'intervallo da A2:A12 e le loro specifiche, nel secondo, invece, sono inserite le mappe storiche presenti in quegli archivi con una colonna Archive name dove voglio inserire questo menu a tendina per segnare gli archivi ed evitare che l'utente sbagli il nome dell'archivio e della sua sigla. Questo per poter in seguito effettuare dei filtri senza che vi siano errori di nomi errati.

Ecco la procedura da seguire.
  1. Nel foglio 1 selezionare le righe dalla A2 alla A12
  2. dal menu inserisci-->nome-->definisci inserire un nome, per esempio Archivi e premere Ok
  3. selezionare la colonna Archive name del foglio2 e scegliere Validità dal menu Dati
  4. scegliere Permetti dal menu Criteri
  5. selezionare area celle dal menu Permetti
  6. digitare in sorgente il nome archivi
Premendo Ok la colonna Archive Name del foglio Map Repository  reagirà dinamicamente rispetto all'elenco A2:A12, fornendoci un elenco a tendina che sarà costituito dalle voci che trova nel foglio Archives. E' possibile scegliere un intervallo abbastanza lungo da contenere celle vuote da riempire in futuro. Questa procedura è applicabile anche ad Excel.

domenica 13 marzo 2011

Open Office estensione DataForm

Una delle potenzialità di Open Office, la valida alternativa a Office di Microsoft, è l'utilizzo delle estensioni. Ce ne sono parecchie e tutte estremamente valide, Il repository ufficiale delle estensioni per OpenOffice è disponibile qui.

Noi ci occuperemo di una estensione utile per trasformare Calc in un Database semplice da usare a supporto  del nostro GIS. 

Innanzitutto è bene sapere come si installa una estensione, per farlo ci sono varie possibilità:
  • scaricare il file .oxt e fare doppio click.
  • Se l’estensione è linkata da una pagina web, cliccare sul link direttamente dal browser.
  • Nel menu di OpenOffice (nel caso nostro direttamente in Calc), selezionare Strumenti -> Gestione Estensioni -> Aggiungi.
L'estensione che interessa a noi DataForm la potete trovare qui Cliccate qui per fare il download.
DataForm è in grado di generare un form con una area di input nelle tabelle di Calc (imitando la funzione "Data Form" di Microsoft Office Excel).
In Calc, create una tabella e le relative etichette, per esempio:
 
Nome | Cognome | Cellulare

Quindi cliccate sulla riga delle etichette appena creata (non su una cella vuota) e andate su Data - Form. E' tutto. Apparirà un form che vi permetterà di inserire altri dati o modificare/cancellare quelli presenti.

sabato 26 febbraio 2011

Creare una propria Google Maps

Il servizio di Google Maps (nome precedente Google Local) è un servizio accessibile dal relativo sito web e che consente la ricerca e la visualizzazione di mappe geografiche di buona parte della Terra. Oltre a questo è possibile ora anche creare delle mappe proprie. Google offre una buona guida, sebbene il servizio sia alquanto semplice da usare. Dopo essersi iscritti accedendo a le mie mappe è possibile crearne una propria. Personalmente ho provato a crearmi con qgis un layer di punti in WGS84 (datum usato da Google Map), ho esportato il file in KML e successivamente dalla pagina di Google Map, ho caricato il file. Vedrete che verrà letto correttamente e vi posiziona i punti. Il prossimo passo è stato quello di cambiare i segnalibri. Personalizzare i segnalibri è altrettanto semplice, dovete prima averli caricati in un sito web, nel mio caso nel mio blog in una pagina definita leggenda e poi caricate il percorso web dell'immagine. Le icone potete disegnarle voi o semplicemente scaricarle, in questo caso questo sito è un'ottima risorsa. Un ultimo aspetto sul quale vorrei soffermarmi è il backup. Una volta creata la propria mappa può tornare utile farne una copia, giusto per evitare che per qualche motivo sia cancellata. Per poter fare questo potete salvare schiacciando il link che trovate nella vostra pagina indicato come "visualizza in Google Earth", questo vi permette di salvare in kml la vostra mappa. In teoria potreste caricarla anche in Google Earth ma nel mio caso perdevo le didascalie dei segnalibri, anche con altri GIS perdevo i dettagli dei segnalibri, comunque sicuramente è un ottimo backup per poterla ricaricare in Google Map.

venerdì 25 febbraio 2011

Crime mapping. Dalle mappe criminali attuali a quelle storiche

Cosa sono le crime mapping o mappe criminali?
Il crime mapping ha radici profonde negli studi criminologici sull’analisi delle aree a rischio o delle aree ad alto tasso delinquenziale, risalenti a Guerry e Quetelet (1800) ed alla criminologia ambientale (environmental criminology) della Scuola di Chicago, per poi arrivare ad altre teorie più recenti (note come Routine Activity Theory, Teoria della ristrutturazione, Rational Choice Theory, Crime Pattern Theory, etc.), che unitamente all’analisi socio-criminologica delle condotte devianti ed all’analisi vittimologica, costituiscono il necessario bagaglio per darne una lettura appropriata.
Oggi si avvale di strumenti come il GIS (Geographic Information System).
Il 1 febbraio 2011 il Corriere pubblica un articolo interessante su una mappa interattiva che racconta tutti i crimini commessi nelle strade dell'Inghilterra e del Galles. Il concetto è molto semplice, ogni cittadino potrà sapere quanti furti sono stati commessi nei pressi della sua abitazione. L'idea è stata cosi di successo che il sito web ha avuto problemi a gestire il traffico.
Ma il web 2.0 ha ideato una variante ancora più curiosa: wikicrimes. In questo sito ognuno di noi può postare il crimine che lo ha coinvolto o che conosce direttamente. Dando uno sguardo alla mappa generale per ora hanno raccolto l’invito a riempire la mappa specialmente in Sud America. Ogni scheda del crimine nella sezione commenti ha l’eventuale segnalazione della notizia su uno dei giornali on line mondiali, e un motore di ricerca interno per ricercare crimini simili.
Per l'Italia un esempio ben riuscito di mappa criminale è quella creata dal giovane giornalista Daniele Belleri. Belleri ha per un anno geolocalizzato i fatti di cronaca nera creando una «Mappa del crimine» per capire la città di Milano. Questa mappa ha restituito anche alcuni risultati inattesi: più crimini sugli assi dello shopping che in alcune periferie dalla fama negativa. Non ci sono dubbi sull'utilità del suo servizio.
Un ulteriore esempio è la mappa dei reati su Livorno, pubblicata su Il Tirreno.
Se questi sono tutti esempi di crimini attuali, concettualmente si possono creare anche mappe criminali storiche. Un esempio per una mappa criminale storica è quella creata dal ricercatore storico Davide Busato sul blog Venezia Criminale.

TITOLO CORSO: Open Source: Dalla ricerca d'archivio ai sistemi GIS, strutturare un progetto usando solo open source


Lo scopo del corso è consentire ad allievi di comprendere, utilizzare ed integrare in progetti software esistenti gli strumenti e le tecnologie proprie del software OpenSource. Inoltre, il corso fornisce competenze e conoscenze professionali spendibili sul mercato del lavoro, rivolto a disoccupati ed inoccupati

Sede del Corso Padova per info Orion Snc

DATA ORARIO             ARGOMENTO DURATA
14/03/11 9:00                Diritti e doveri dei lavoratori 4 ore Adecco
14/03/11 14:00              Sicurezza sul lavoro e tutela 4 ore
15/03/11 9:00                ricerca di archivio 4 ore
15/03/11 14:00              ricerca di archivio 4 ore
17/03/11 9:00                cartografia storica 4 ore
17/03/11 14:00              cartografia storica 4 ore
18/03/11 9:00                openoffice calc 4 ore
18/03/11 14:00              openoffice calc 4 ore
21/03/11 9:00                grafica raster con "THE  GIMP" 4 ore
21/03/11 14:00              grafica raster con "THE GIMP" 4 ore 
22/03/11 9:00                grafica vettoriale   "INKSCAPE"
con 4 ore
22/03/11 14:00              grafica vettoriale  "INKSCAPE" con 4 ore
24/03/11 9:00                gis open source 4 ore
24/03/11 14:00              gis open source 4 ore
25/03/11 9:00                gis open source 4 ore
25/03/11 14:00              gis open source 4 ore
28/03/11 9:00                gis open source 4 ore
28/03/11 14:00              freemind 0.9 mappe mentali 4 ore
29/03/11 9:00                freemind 0.9 mappe mentali 4 ore
29/03/11 14:00              google maps 4 ore

giovedì 17 febbraio 2011

Ma perchè usare l'iPad ? Le conferenze.

L'altro giorno passeggiando per Roma, sono entrato dentro un megastore di informatica. Televisioni, computer, proiettori di tutte le marche, per tutte le tasche. Camminando nei corridori ricchi di regali informatici, in una zona appositamente creata, ecco L'Apple island! Premetto che non sono un fruitore dei prodotti Mac, mi son sempre ingegnato nella grafica e con un orecchio teso ascoltavo le varie novità ma per i miei pc il mio SO è Linux, anche se mi vergogno nel dire che per i primi anni ero un Windows user ! Ma ora la Apple non è solo una alternativa al pc tradizionale, ora la Mac ha creato qualcosa di diverso. Anzi ha creato due cose diverse. L'iPhone e l'iPad. Ho riflettuto da utilizzatore che mi sento come se fossi arrivato nella terra del 2020 e guardandomi attorno mi rendessi conto che il mondo è andato avanti ed io sono ancora legato ai mezzi tecnologici che conosco. Non devo solo farmi una ragione sul fatto che esistono strumenti diversi, devo capire come usarli! Ora siamo nel mitico mondo del web 2.0 dove io agisco sulla rete. Non siamo più esclusivamente fruitori di un servizio ma lo miglioriamo noi, lo creiamo noi. Pensiamo all'iPad. Se crediamo sia un computer, ci sbagliamo. Se pensiamo sia un grande iPhone, ci sbagliamo. Ma allora cos'è? Un iPod con più funzioni? No. La chiave di lettura sta proprio nella forma. Lo possiamo tenere in mano e usare senza doverci appoggiare per forza su di un tavolo, ma è abbastanza grande da permettermi di avere una buona resa per leggere e guardare. Abbiamo a disposizione migliaia di applicazioni per poter affrontare il mondo con uno strumento diverso. Per il mio lavoro un utilizzo innovativo ruota attorno alle conferenze. Immaginiamo di collegare il nostro tradizionale pc con il nostro power point al video proiettore, come abbiamo fatto fino a ieri. Ora, immaginiamo di collegare il nostro iPad al Pc. Nel mio iPad avrò il mio power point, potrò muovermi per la stanza mentre illustro le slide che avanzano. Sulle slide potrò agire direttamente dal mio iPad. Non servirà che dia mai le spalle al pubblico ma potrò anche non restare inchiodato dietro un tavolo. Anche in questo caso dalla tradizionale conferenza sarò passato ad una conferenza interattiva. Per chi gesticola dall'inizio alla fine mentre spiega le cose, come il sottoscritto, l'iPad risulterà essenziale. Grazie Steve Jobs.

giovedì 27 gennaio 2011

Ho un file vettoriale e devo unire una tabella in QGIS

Poniamo il caso che voi abbiate un file vettoriale, le regioni d'Italia, e dobbiate unirci una tabella con dati aggiuntivi (eventuali statistiche). Con QGIS 1.5 o l'attuale 1.6 è abbastanza semplice. Esiste un plugin che si chiama fTools, che trovate nel gestore dei plugin che vi crea un nuovo menù che si chiama vettore. Ecco, siccome io all'inizio ero impazzito perchè spuntavo sul gestore plugin la voce fTools, poi andavo sul menu a tendina dei plugin e non lo vedevo, trovando sempre nuovi termini per sfogare la mia rabbia sul programma, in realtà quando spuntante si crea un intero nuovo menu dove trovate tanti strumenti.
Quello che a voi interessa è Strumento di gestione dati - unisci attributi. A questo punto premetto che io non uso excel per crearmi la tabella, bensì CALC. perchè? mica perchè mi pagano se li sponsorizzo, ma perchè CALC mi permette di salvare la mia tabella sotto forma di Database. Di fatto la funzione di QGIS unisci attributi mi chiede il file vettoriale al quale agganciare la tabella database. Con CALC mi creo la mia tabella, la salvo facendo attenzione che almeno una colonna abbia la stessa intestazione di una colonna del database dal file vettoriale e poi unisco con la funzione sopra descritta! et voilà! se controllate avete nel database del file vettoriale la tabella con le colonne nuove! buon divertimento.....

Dove soggiornare a Roma? B&B ATOS

Decidete di partire per Roma, prenotate la freccia argento, fate il bagaglio e poi vi domandate: "ma dove dormo?". Le offerte sono veramente tante. Ultimamente sto riscoprendo il B&B. All'inizio avevo alcuni pregiudizi, poi con Firenze, ho visto che ci sono numerosi aspetti positivi. Quali? beh vi parlo di quest'ultimo che ho visto a Roma. Il nome è ATOS, si trova in Via Milazzo 23. A differenza del solito, non ho fatto una ricerca su Google Maps, bensì, ho messo un annuncio su Facebook (che serva a qualcosa questo social network!). Il mio amico Michele Zanchetta, lo conosceva e me lo ha suggerito, grazie Michele!!!. Si arriva a stazione Termini, poi si esce direzione Via Marsala. Io, ovviamente, mi son perso in stazione! per fortuna che ho trovato l'ufficio informazioni, oasi d'acqua dolce del deserto, che mi ha detto dove uscire. Dopo è stato molto facile! proprio di fronte all'uscite avete una strada che si chiama via Marghera, a destra (con le spalle alla Stazione), avete via Milazzo. Proseguite dritti dritti, arrivate ad un incrocio, lo superate e li a destra trovate un portone. Al quarto piano, prendete l'ascensore, trovate alla vostra sinistra tre scalini e sopra c'è il porto dell'Atos. La signora che mi ha assistito è stata gentile e cortese. Mi ha dato le chiavi e la stanza era pulita ed ordinata. Il bagno era nuovo e non troppo piccolo. Ho speso veramente poco, 40 euro a notte, più 2 euro per la tassa di soggiorno (chissà che fine faranno quei soldi, mah....). Ho trovato il letto comodo, il posto silenzioso ed ho dormito proprio bene! Essendo a due passi dalla stazione e dalla metropolitana è molto strategico per potersi muovere! Quindi, ve lo consiglio!!!

venerdì 21 gennaio 2011

Don Zambelli, il parroco sanguinario di Venezia.

Negli archivi della Quarantia Criminal, una magistratura penale che operava ai tempi della Repubblica di Venezia, nella busta numero 491, viene riportato un fatto realmente accaduto che potremmo definire un caso di amore criminale, quando la passione si trasforma in ossessione e sfocia in aggressione omicida. Ma questo, non è un semplice caso di omicidio passionale, perchè l'assassino non è un semplice assassino. E' un parroco, precisamente il sacerdote della chiesa di San Silvestro di Venezia, una delle principali chiese presenti nei pressi del famoso ponte di Rialto. Siamo a Venezia nel 1743. La vittima si chiamava Giulia Carozzo ed aveva solo 27 anni. Si era sposata giovane con Paolo Adami, un fabbricatore di paste di Genova, il quale si era trasferito a Venezia da soli tre anni. Avevano deciso di andare a vivere a San Cantian in corte del conte Battaglia, una zona non troppo distante da Rialto e dalle Fondamente Nuove. La famiglia non è certo ricca ma si può permettere, grazie al lavoro del marito, di tenere al proprio servizio un garzone, tale Santo Bianchin, figlio di Ventura e originario della Giudecca. La vita che conducevano non presenta lati oscuri, lui lavoratore lei che lo aiutava. Poco tempo dopo essersi trasferiti a Venezia furono avvicinati dal parroco della chiesa di San Silvestro, Don Zambelli. Il parroco viveva da solo e spesso si faceva aiutare nei pasti da una signora anziana, la quale, per era morta tempo addietro. Con questo motivo si presentò presso questa famiglia e gli propose di pagargli i servigi e i pasti. Nulla di strano e nulla di pericoloso. Questa situazione dura per tre anni. Ma la notte del 17 aprile 1743, non sarà una notte come tutte le altre. Verso le otto di sera la famiglia Adami cena con Don Zambelli, come erano solito fare. Si parla degli eventi quotidiani, di quello che accadeva nella Venezia del Settecento. Si beve e si ride. Finita la cena la giovane coppia, forse per il troppo bere, decide di ritirarsi a dormire a congeda il parroco che resta da solo in cucina. Il prete resta deluso da questa loro scelta. Era presto e lui non sa dove andare e cosa fare. Ad un certo punto decide, si alza e esce dalla casa. Tre ore dopo, alle undici di sera, il marito si sveglia, si veste ed esce anche lui, dirigendosi verso le Fondamente Nuove. E' notte. Non c'è molta gente per le strade. Una persona con il tabarro si avvicina alla casa, armeggia con le chiavi ed entra dentro. Sale le scale e si affaccia sulla camera dove la Carozzo sta dipingendo il legno del letto. Lei alza lo sguardo e sussulta. Sulla porta della camera c'il prete che le fa una domanda. Le chiede se avesse dormito bene. La donna spazientita da quella strana domanda e da quella strana presenza gli risponde in malo modo. E' tardi. In quella casa rischiarata da alcune candele a San Cantian ci sono solo il prete e la donna. Lo Zambelli supera la soglia della porta e velocemente l'abbraccia da dietro. La Carozzo non si accorge dello stiletto che tiene in mano il prete, sente un leggero dolore e poi caldo. Si accascia dopo aver lanciato un urlo soffocato. Il prete le ha sferrato due stilettate, una all'altezza del cuore e una al ventre, sussurrandole una frase senza un senso compiuto "no ghe più tempo", non c'è pitempo.
Ma in realtà non sono soli in quella casa a San Cantian, nella stanza adiacente c'è Santo Bianchin, il garzone di bottega. Sente il trambusto e decide di uscire dalla stanza. Vede la scena e si getta sul prete prima che questi riuscisse a colpire ancora la sventurata, lo prende per il vestito lungo e lo getta giù dalle scale. Il garzone non è una donna indifesa e cosi il prete decide di scappare.
Santo Bianchin cerca di tamponare le ferite e la depone a letto, poi corre a chiamare il marito. Il giorno successivo gli Avogadori di Comun sono al capezzale della giovane moribonda. Gli viene chiesto perchè il prete che frequentava da numerosi anni quella casa le avesse dato le tre coltellate. Lei ritiene che la causa fosse l'amore segreto che lui aveva per lei. Un particolare inquietante che la donna era incinta ed il prete lo sapeva. La giovane non supererà la notte. Il cognato di Giulia, Crescenzio Recaldini, racconta ai magistrati che il prete girava spesso con quel coltello e una volta lo mostrò alla stessa donna dicendole che un giorno sarebbe stata la causa della sua morte. Ma nessuno gli diede peso. Si cerca il prete assassino e si interrogano vari testimoni tra i quali anche Don Cristoforo Calegari nativo di Venezia residente a San Silvestro in calle dello Sturion, sacrestano a San Zaccaria. Afferma che Zuan Battista Zambelli veniva spesso a trovare la sacrestana precedente che era morta, forse era una sua parente. L'ultima volta era stato visto giovedì mattina in campo di San Zaccaria. Ma tra tutti gli interrogati quello che risulterà essere l'ultimo testimone che vedrà il prete assassino è Don Antonio Menegazzi di Giacomo chiozotto, parroco della chiesa di San Giacomo in Rialto. Lui l'ultimo che gli parla, lui l'ultimo che lo vede. Cosa gli disse il prete? Non racconta molto, poche frasi, in una gli dice che gli uomini non sono sempre quieti e che aveva qualcosa per la testa. Ma cosa aveva per la testa ? Don Antonio lo accompagna a Castello verso l'Arsenale e racconta ai magistrati che di tanto in tanto il prete sbatteva i piedi per terra dicendo pazienza. Lo Zambelli gli disse che era un po' alticcio e che gli sembrava di aver dato solo dei pugni e non delle coltellate. Lo accompagnò fino alla Madonna dell'Arsenale. Da quel giorno il prete assassino scomparve. Il 7 maggio 1743 viene pubblicato il bando sopra le scale di San Marco e di Rialto che prevedeva la decapitazione in caso di cattura. Questa è la storia di un sacerdote che battezzò decine di giovani bambini ma che viene ricordato dopo duecento anni solo per la vita che tolse ad uno di loro e alla sua giovane madre.

mercoledì 19 gennaio 2011

Un anticipo del mio prossimo Libro: Serial Killer all'Ombra della Serenissima

Uscito nella rivista Composit nel Novembre del 2010. Fa parte di alcuni casi realmente accaduti durante il periodo della Serenissima di omicidi seriali o particolarmente feroci. Questi saranno presto raccolti in una pubblicazione.

Il Caso di Gabrieli

Il 16 febbraio del 1747 sedici voti favorevoli decretano la carcerazione di un chierico di una piccola località di Brescia, Val Sabbia posta nella parte orientale della Lombardia, vicino al Veneto e al Trentino, comunicante con la Valcamonica.
La Valsabbia era entrata a far parte del dominio della Repubblica di Venezia subito dopo il medioevo ed era una zona dove la gente lavorava la seta e il ferro. Gente di montagna.
Gente tranquilla. Il giovane ventiduenne, aveva già ottenuto i voti minori e aspettava di diventare prete, si chiamava Gabrieli di cognome, un cognome che ancora oggi lo si può ritrovare. Il nome nei documenti ufficiali, invece, non è chiaro: in alcuni Barbaro, in altri Benvenuto e in altri ancora Bernardo. Quello che invece è certo, è che qualunque nome avesse, non era importante per la pena che gli sarebbe stata inflitta. Non viene giudicato da un tribunale ecclesiastico ma per la gravità del reato dallo stesso tribunale del Consiglio dei Dieci. Il 16 maggio dell'anno successivo, alla fine di un processo dibattuto, il giovane chierico viene condotto tra le due colonne di Venezia ben distante dai dolci paesaggi delle sue valli e sopra una pedana costruita appositamente subisce la decapitazione. Ma
qual'era la sua colpa? Gabrieli era ospite di due sue zie. Lo ospitano e lo accudiscono. In qualità di giovane chierico un giorno potrebbe diventare un importante prelato e loro due hanno bisogno di una protezione. Tutti sanno che nella vicina Olsano la famiglia Montini aveva dato a Brescia ecclesiastici di fama e badesse per il monastero di Santa Giulia.
Così anche loro sperano in quel nipote buono e generoso. Ma Gabrieli non è buono e generoso, è strano. Ma se fosse solo strano la sua storia non sarebbe stata scritta dal Consiglio dei Dieci. Un giorno si trova a casa dalle sue zie. La sera è calata in questo piccolo paese di montagna e le campane dell'unica chiesa hanno smesso da poco di suonare. L'aria è fredda e la casa è immersa nel silenzio della notte. Senza apparente motivo il chierico si reca in cucina, prende una mannaia e raggiunge una delle due zie che sta dormendo nella sua stanza. Il bagliore della lama saetta veloce e si confonde con il colore rosso che macchia velocemente il letto. Forse l'impatto emotivo del sangue lo disturba e cosi decide di lasciare la mannaia e di prendere un laccio. Esce dalla stanza e si dirige verso quella dove riposa l'altra zia. E' buio e in una valle come Val Sabbia la gente lascia la porta aperta, la gente si fida. Lui è li, forse la guarda dormire un attimo e poi le passa la corda attorno al collo e la stringe forte fino a quando sente il corpo immobilizzarsi, fino a che non smette di dibattersi. Non sappiamo la ragione di questa sua azione omicida. Non sappiamo dal processo quali dati emersero. Ma sappiamo che la Serenissima non decise di aggiungere i tormenti e lo condannò solo alla decapitazione.


Quantum GIS. Un altro GIS

Cos'è Quantum GIS (spesso abbreviato come QGIS) ? 
è un'applicazione desktop GIS Geographic(al) Information System. Open Source molto simile nell'interfaccia utente e nelle funzioni alle release di pacchetti GIS commerciali equivalenti. Quantum GIS è mantenuto continuativamente da un attivo gruppo di sviluppatori volontari che emettono con regolarità aggiornamenti e correzioni. Al momento Quantum Gis ha una interfaccia tradotta in 14 lingue ed è usato nella scuola e in ambiente professionale. Molti corsi tenuti da università e Enti Formativi lo utilizzano in alternativa a Arc GIS abbinandolo ad un altro Open Source GRASS.

Due mie esperienze da comunicare.
Quando usavo ArcGis mi domandavo come fare a cambiare quelle quattro casette stilizzate che venivano offerte con il programma.
Se si opera nell'ambito di un GIS archeologico si possono avere numerosi simboli da usare: monasteri, chiese, ponti, pozzi, cimiteri, etc etc.
Se passate a QGis trovare nuove librerie non sarà difficile e nemmeno crearvi da voi i simboli!
1- i simboli in qgis sono nel formato SVG trovare un buon post su
http://listserv.unipr.it/pipermail/grass-italia/2005-December.txt
2 - delle librerie opensource si possono trovare in http://openclipart.org/media/viewfile/downloads.xml
3 - potete costruirli con Inkscape
4 - la cartella dove caricare i nuovi simboli la trovate in /usr/share/qgis/svg
Un altro piccolo consiglio.
Un tutorial non può sostituire un corso ma se volete percorrere i vostri primi passi con QGis questo link vi illustra le prime informazioni che dovete avere.

http://www.ba.itc.cnr.it/gis/gis.html

martedì 18 gennaio 2011

La genealogia...ma da dove vengo?

Oggi parliamo di genealogia. Perchè? beh perchè ci lavoro con la genealogia! spesso ci saremo chiesti l'origine dei nostri cognomi. Ovviamente non tutti sono facilmente intuibili...il mio Busato, ad esempio lascia adito a strane combinazioni di termini sui quali non mi soffermo oltre. Poniamo però che vi sia venuta voglia di capire e comprendere le vostre origini. Il primo passo che dovete fare è fare un salto in comune. All'ufficio anagrafe vi possono fare una prima ricerca fino al bisnonno. Ovviamente questo dipende da comune a comune. Nella mia esperienza qui in Veneto diciamo che anche per i piccoli comuni non ci sono grossi problemi. Ovviamente per Venezia si può arrivare, tramite Archivio Municipale fino ai primi anni dell'Ottocento, grazie ai fogli famiglia. Successivamente dovete armarvi di pazienza e cominciare a spulciare i registri delle chiese. Battesimi, Matrimoni, Nascite e Morti. Con molta fortuna potreste arrivare fino al Concilio di Trento ed anche a qualche anno prima. Ovviamente, come in tutte le ricerche d'archivio dovete focalizzare l'attenzione su più percorsi. Ad esempio potete consultare i vari archivi notarili, presenti negli Archivi di Stato.  Chiaramente dovete fare anche una buona ricerca bibliografica e magari cercare di capire se il vostro cognome è già stato studiato da qualche erudito genealogica o da qualche altro genealogista come il sottoscritto. Ci sono alcune società molto importanti, con le quali collaboro, che hanno archivi molto buoni, ad esempio A.I.M.http://www.genealogia.it/.
Mentre una società affascinante per come lavora nell'ambito della genealogia è Coutot-Roehrig. 
Prima di partire però con tutto ciò, cercate di munirvi di un buon software per inserire i dati. Essenziale per la riuscita della ricerca.  Se vi guardate in internet le possibilità freeware sono molte. Io con Windows avevo scelto family Search, http://www.familysearch.org/, un programma notevole ma con un unico limite. Non potevo interrogare simultaneamente i vari cognomi che studiavo. Con Ubuntu la scelta è GRAMPS ! un programma notevole! non solo avete la possibilità di implementarlo con nuovi plugins! ma potete fare delle potenti interrogazioni, aggiungendo ogni volta i vostri nuovi cognomi!
Inoltre, con la caratteristica di usare gli eventi, potrete finalmente segnalare seriamente le fonti dalle quali estrapolate i vostri dati! 
 

lunedì 17 gennaio 2011

GvSIG e il mondo del GIS

Mettiamo caso che vogliate avere una mappa della vostra città dove vi segnate tutti i pub che fanno una buona birra ed il percorso per raggiungerli nel più breve tempo possibile. Ma non vi accontentate di questo, volete anche vedere quali sono quelli che si localizzano nel raggio di duecento metri dalla biblioteca dove dovete andare a studiare. Niente paura a queste domande e per fortuna a tante altre vi può venire incontro il GIS! 


La sua traduzione inglese vuol dire Geographic(al) Information System, SIT è l'acronimo italiano di Sistema Informativo Territoriale; GIS, viene spesso usata erroneamente come sinonimo di SIT.
Un sistema informativo territoriale o SIT è infatti "Il complesso di uomini, strumenti e procedure (spesso informali) che permettono l'acquisizione e la distribuzione dei dati nell'ambito dell'organizzazione e che li rendono disponibili, validandoli, nel momento in cui sono richiesti a chi ne ha la necessità per svolgere una qualsivoglia attività" Mogorovich (1988).
Un GIS è invece un sistema informativo computerizzato che permette l'acquisizione, la registrazione, l'analisi, la visualizzazione e la restituzione di informazioni derivanti da dati geografici (geo-riferiti). Secondo la definizione di Burrough (1986) "il GIS è composto da una serie di strumenti software per acquisire, memorizzare, estrarre, trasformare e visualizzare dati spaziali dal mondo reale". Trattasi quindi di un sistema informatico in grado di produrre, gestire e analizzare dati spaziali associando a ciascun elemento geografico una o più descrizioni alfanumeriche.

Tra i programmi che vi illustrerò quello che mi sta più a cuore è GvSIG.

GvSIG è un programma informatico per la gestione di informazioni geografiche (GIS, Geografic Information System) con precisione cartografica che viene distribuito con licenza GNU GPL. Permette di gestire dati vettoriali e raster e di connettersi a server cartografici con standard OGC. Proprio questa è una delle principali caratteristiche di gvSIG: l'implementazione di servizi OGC: WMS (Web Map Service), WCS (Web Coverage Service), WFS (Web Feature Service).
GvSIG nacque nel 2003 quando la Direzione Infrastrutture e Trasporti della Comunità Valenziana decise di realizzare un proprio SIT completo con utilizzo Open Source e GNU GPL2. Il progetto è finanziato dall'Unione Europea, Fondo europeo di sviluppo regionale (FEDER). L'applicativo è sviluppato dalla società privata IVER Tecnologìas de la Informacion S.A. sotto la supervisione della Università Jaume I, per lo sviluppo secondo gli standard Open GIS Consortium. Il nome del programma è l' acronimo di Generalità Valenziana, Sistema d'Informazione Geografica.
Scritto in linguaggio di programmazione Java, funziona su sistemi operativi Microsoft Windows, Linux e Mac OS X. Utilizza librerie stadard GIS come Geotools o Java Topology Suite (JTS). Possiede un linguaggio di scripting basato su jython. Possono essere realizzate estensioni in Java utilizzando le classi di gvSIG.

GvSIG supporta i seguenti formati:
vettoriali: SHP, DXF, DWG, DGN, KML, GML
raster: ECW, MrSID, JPEG, jp2, TIFF, geoTIFF, PNG, GIF.
Estensioni
Sono disponibili una serie di estensioni realizzate dal gruppo di sviluppo e da altri che aggiungono ulteriori funzionalità al programma.
Cliente ArcIMS: aggiunge servizi ArcIMS sia per immagini che per geometrie.
Sextante: Sistema Extremeño di Analisi Territoriale. Aggiunge strumenti di analisi raster e vettoriale per un totale di più di 200 funzioni. ( tratto da Wikipedia) 

Volete sapere dove si tengono dei corsi? la Orion Snc di Padova effettua corsi base ed avanzati. 

Tariffa MINI e risparmi su Venezia-Roma!!!

Ma voi sapevate cos'è la tariffa MINI? non è il nome di una nuova macchina della Fiat, bensì un'offerta che mi ha fatto risparmiare bei soldini sul viaggio che vado a fare martedi e mercoledi prossimo sulla tratta Venezia-Roma. 
Normalmente il biglietto costa 73 euro e se voi non la chiedete andata e ritorno vi costa 146 euro. Siccome oramai non faccio altro che stare davanti al PC! ho controllato e ho chiesto l'agevolazione ed ho pagato solo 102 Euro! con un risparmio netto....beh fate voi il calcolo!

Vuoi il prezzo più conveniente? Con la nuova offerta MINI ti proponiamo, al momento dell'acquisto, il prezzo più vantaggioso per il giorno e il treno scelto, sia in 1^ che in 2^ classe.  

La MINI è valida per viaggi dal 24 gennaio 2011 su ES*, ES* City, AV, Espressi, ICN, IC,in servizio cuccette o VL. Sono escluse le vetture Excelsior ed Excelsior E4.

Come e quando acquistare la promozione

Puoi acquistare la MINI fino alle ore 24 del giorno precedente la partenza del treno su questo sito, nelle agenzie di viaggio autorizzate e presso il call center anche in modalità ticketless, presso le biglietterie e le self service in stazione. 
Non puoi cumulare la MINI con altre riduzioni e offerte, compresa quella a favore dei ragazzi. 
Il numero di posti a disposizione è limitato e variabile, a seconda dei giorni della settimana, dei treni e della classe.

domenica 16 gennaio 2011

Dropbox, se non sapete come condividere files pesanti

Nell'ambito di tantissimi lavori, spesso si ha la necessità di spedirsi files che siano particolarmente pesanti (oltre i 10 mega). Ovviamente possiamo usare la gigamail, io in particolare uso Gmail di Google e mi trovo molto bene, ma se vogliamo che più persone possano scaricare o caricare questi files condividendoli allora abbiamo bisogno di uno spazio Web. Immaginiamo di fare una relazione tecnica ricca di foto e che pesi 15 mega. Immaginiamo che tale relazione debba essere consultata ed integrata da un collega che si trova in un altra città. Come facciamo? useremo Dropbox!!!
Dropbox significa sincronia e condivisione via web, ovviamente di servizi simili ce ne sono ma per la mia esperienza questo software è veramente semplice da usare! 
Dropbox è composto da un client da scaricare dal sito e da un servizio servizio ed un sito web, www.getdropbox.com, appunto: tutto funziona rimanendo molto connessi.
Come funziona? Installiamo il programma, il quale crea una cartella e ci chiede dove la vogliamo. Una volta che la cartella è pronta, funziona come una magia alla Harry Potters! noi ci buttiamo dentro un qualsiasi files (un video, la foto della fidanzata, un libro) e questi diventano disponibili per chiunque abbia una connessione internet (preferibilmente a banda larga o vi conviene spedire un piccione viaggiatore). Il bello è che Dropbox è attualmente disponibile per Windows XP, Vista, OSX 10.4/10.5, Linux, ovvero per tutti i sistemi operativi! È possibile scegliere dove porre questa cartella in fase di installazione; un altro modo di "vedere" dropbox è nel systray, in basso a destra (in Windows), nonché dall'apposito menù contestuale (shell extension).
Quando andiamo sul sito, ci creiamo il nostro account (un nome, una mail e una password sono necessari), l'account che è gratuito fintantoché non si sorpassano i 2GB di spazio occupato: chi desiderasse di più potrà optare per l'account a pagamento.
Avendo questa cartella magica possiamo non solo condividere i nostri files ma allo stesso tempo mantenerli aggiornati! Mi spiego. Mettiamo caso che stiate scrivendo un libro. Fate una versione e ce l'avete sul portatile, una magari sul pc di casa, una sul pc della fidanzata. Se non fate attenzione vi ritrovate a scrivere tre libri al posto di uno! Con Dropbox potete modificare sempre lo stesso ed è raggiungibile da qualsiasi postazione! Ma non solo ! mettiamo caso che siate all'ultima paragrafo del vostro saggio o della vostra tesi...siete che scrivete sorseggiando un the...il gatto salta e rovescia il the sul vostro Pc, cercate di salvare il tutto ma inciampate e il pc finisce fuori dalla finestra. Abitate al 5 piano. Quando scendete la macchina del vicino senza accorgersene è montata sopra quello che restava dell'Hard Disk. Se non avete un amico nel FBI potete dire addio ad un anno di lavoro! Con Dropbox, la vostra tesi è al sicuro! e potete scaricarla quando volete farvi copie di sicurezza anti Gatto.
Da dentro la cartella locale di Dropbox i menù contestuali permettono anche di avere accesso (online) allo stato delle revisioni (variazioni), di condividere al volo una cartella (e così anche online). Dentro la vostra cartella Dropbox troverete due cartelle, la public e la photos; una per fornire velocemente a chiunque accesso a file fornendo semplicemente un link diretto (ottenuto entrando localmente nella directory "public" e usando sul file interessato il menù dropbox e "copy public link") da incollare in una e-mail o in un sistema di instant messaging, una chat di skype e così via. Il file risiede presso i server di mydropbox fino a che l'utente non decida di rimuoverli... magari cancellandoli nella propria cartella "public" locale. Photos funziona alla stessa maniera e vi invita a viaggiare più spesso!
Potete caricare anche dal sito web i vostri files con un semplice upload! siccome è totalmente gratuito fino a 2 giga e non è poco, provatelo!

Perchè software open source?

Non mi soffermerò sul concetto di open source, sul quale vi potete informare su wikipedia,  bensì il perchè usarlo.
Innanzi tutto, usare software libero significa fare una scelta politica ed etica, affermando il nostro diritto ad imparare e a condividere con gli altri ciò che abbiamo imparato. Il software libero è divenuto base di una società dell'apprendimento, in cui condividiamo le nostre conoscenze in modo che altri possano svilupparle e goderne.
In secondo luogo è inutile ricordare che il 95% dei Virus, Worm, Malware, Spyware, Trojan, Backdoor, Dialer, Hijact, Rockit, Rabbit in circolazione entrano nel pc da internet. Ecco quindi che usare un browser piuttosto che un’ altro, gestire la posta con un programma oppure con un’ altro fa’ la differenza in termini di sicurezza e privacy. Quindi qualsiasi programma utilizzato per avere attività su internet in “sicurezza” deve essere sicuramente robusto, affidabile magari rispettare la privacy del proprietario del pc e non diffondere dati personali.
Molti sono i programmi in uso sul proprio pc che quando è attiva una connessione internet “escono” sulla rete e, detta papale-papale, fanno la spia dal tuo pc. I software liberi sono continuamente esaminati da migliaia di sviluppatori che ne verificano  trasparenza d’uso e sicurezza.
Infine, utilizzare open source significa essere indipendenti dal fornitore, risparmiare costi di licenza (spesso estremamente alti), possibilità di formare personale internamente e in seguito farsi assistenza da soli. 
Oggi, in questa economia debole, vi è la necessità di risparmiare e questo sistema è legale e sicuro.
Una lista dei vari programmi disponibili e dei sistemi operativi è presente qui.

Ma se volessi pubblicare senza costi on line?

Abbiamo una tesi nel cassetto, un libro scritto e mai pubblicato, una ricerca che valeva la pena diffondere ed invece si trova chiusa in qualche quaderno nella soffitta di casa? beh forse oggi vale la pena pensare alla pubblicazione digitale. Perchè? il primo vantaggio sta nel fatto che i costi si abbattono, cosa non da poco per la maggior parte degli scrittori emergenti, in secondo luogo alcuni studi autorevoli evidenziano che gli e-book, per scopi di ricerca e studio, sono i libri più ricercati dalla nuova generazione. Io amo la carta, nelle biblioteche mi sento a mio agio tra l'odore dei libri antichi, eppure spesso per il mio lavoro, la prima scrematura bibliografica la faccio tramite google libri.  Bene, tralasciando i dettagli sugli e-book, come posso fare se volessi pubblicare? ecco, oggi vi consiglio questo sito PaperatorTM
Paperator è un sistema di self-publishing altamente funzionale basato sulla tecnologia Smartpaper.info (© 2006-2008 Pointersoft® srl). Smartpaper.info è nato nel 2006 e vanta il primato di essere stato, a livello mondiale, la prima tecnologia completamente automatizzata per la realizzazione di pubblicazioni sfogliabili. Per maggiori informazioni sulla tecnologia Smartpaper.info visitare il sito www.smartpaper.info.
PaperatorTM polverizza migliaia di pagine ogni giorno e le organizza in un contenitore user-friendly. Le pagine che provengono da un semplice documento Pdf sono automaticamente indicizzate così da alimentare il nuovo ed esclusivo motore di ricerca di PaperatorTM.

A partire da un semplice PDF puoi effettuare l'Upload e in pochi minuti Condividere facilmente le tue pubblicazioni su www.paperator.com o attraverso altri siti web, blog, email, cd-rom....
La pubblicazioni sono viste attraverso un player realistico ed interattivo che simula lo sfogliare delle pagine, ma non solo.
PaperatorTM non è una semplice tecnologia per sfogliare le pagine online, ma fornisce anche tutti gli strumenti necessari per Pubblicare, Aggiornare, Condividere, Acquistare o Vendere ogni tipo di pubblicazione (cataloghi, riviste, giornali, libri...).
 PaperatorTM si rivolge:
  • ai  Lettori, offrendo contenuti aggiornati di Qualità ed un potente Motore di ricerca;
  • alle Aziende, offrendo uno strumento rapido e semplice per Aggiornare i contenuti dei loro siti e per aumentare la visibilità dei loro prodotti;
  • agli  Editori, offrendo una soluzione completa e professionale per Produrre, Distribuire ed eventualmente Vendere le proprie pubblicazioni.
PaperatorTM è amico dell'ambiente perché il suo utilizzo è in grado di diminuire la produzione e la distribuzione della carta, in maniera apprezzabile e tangibile, trasferendo agli utenti finali il compito di scegliere i contenuti che meritano di essere stampati.

sabato 15 gennaio 2011

L'amore corre sul filo dei Software per cellulari: Nimbuzz

Amare oggi una persona può significare doversi informare su quali sistemi ci sono per poterci chattare, parlare, spedire foto, senza aiutare a comprare la villa nuova al manager della Tim o della Vodafone! Ovviamente ci sono le offerte dei vari gestori, io ho scelto inizialmente una Tim con la possibilità di spedire gratuitamente sms senza costo, durata sei mesi. Premetto che ho due cellulari. Il primo aziendale che è il classico BlackBerry Curve 8520 con Vodafone e poi dal cassetto ho tirato fuori un Nokia E60 con schema Tim. La persona da contattare duecento volte al giorno invece ha un Nokia N8 per la mia invidia! Ora, la mia prima scelta è ricaduta su Skype! E' fantastico ho pensato! ora vado sul sito lo scarico lo installo, lei fa lo stesso e possiamo amoreggiare ore e ore fino a consumarci i timpani.
Peccato che ho scoperto un paio di cosette:

A- non esiste la versione compatibile per i miei due cellulari
B- funziona solo su copertura wifi gratuitamente mentre per il resto ci sono le tariffe del proprio operatore.

Allora ho pensato ad una alternativa e cercando ho trovato Nimbuzz.
Nimbuzz è un progetto che parte dalla città di Rotterdam e permette di usufruire di alcuni servizi dal web, dal cellulare e come Skype anche dal proprio PC. Il tutto sfruttando la connessione ad internet, quindi anche in questo caso, considerate il vostro contratto con il vostro operatore. Nel mio caso, nel contratto aziendale ho la connessione gratuita. A questo punto sono andato sul loro sito e dalla home page ho premuto Get Nimbuzz. La cosa carina è che voi inserite il numero vostro di cellulare e vi arriva un sms con l'indirizzo web dell'applicazione, quindi dal cellulare tramite questo link vi collegate e vi scaricate l'applicazione che riconosce immediatamente il vostro modello. L'applicazione è in Java.
Dopo averla installata nel mio Black Berry era sotto la cartella Download, assieme a quella di Facebook per intendersi. Li ho impostato i parametri su chi voglio visualizzare, l'account, se volevo caricare la rubrica e le impostazioni di connessione. Ecco, una precisazione, per poter chattare con la persona che a me interessava ho selezione dalla lista dei contatti la persone in questione e il programma invia un sms con l'indirizzo web dove scaricare Nimbuzz...
Un primo problema l'ho riscontrato quando ho selezionato la possibilità che accedesse a Facebook. Quando sono andato su FB tramite pc, mi chiedeva se ero io e mi avvisava che qualcuno aveva fatto una connessione da Rotterdam! giustamente il programma si collegava da li e FB che invece ha i miei contatti mail rilevava l'irregolarità. Comunque mi è bastato seguire la procedura di Facebook per ricollegarmi, ho scelto la parola si sicurezza e cosi ho sistemato la questione. Ho inviato un sms con il sito per scaricarsi il programma anche alla persona che mi stimola a trovare nuovi sistemi per comunicarci e voilà!! Lei ha scaricato il programma, poi si è registrata ed ha creato il suo account io sono andato in "aggiungi contatti IM" ho scritto il suo account e automaticamente lei ha ricevuto la mia richiesta. L'ha accettata ed ora chattiamo per ore anche li...Sul prossimo post vi sottopongo invece MSN Messanger...

venerdì 14 gennaio 2011

Villa di Miami a Torcello....

Ieri,  per la prima volta nei miei 35 anni, mi sono sentito vicino alla politica. A quella politica che parte dal basso, che si muove rispettando le idee e le convinzioni delle persone che vivono il territorio e non solo sul territorio. Grazie alla guida turistica Martino Rizzo e al mio amico Roberto Terzi, sono stato coinvolto, in qualità di ricercatore storico,  assieme alla mia socia archeologa Paola Sfameni, a sostenere la lotta contro un ulteriore stupro alla nostra cultura e alla nostra laguna. Dopo alcuni incontri preliminari, il capogruppo del movimento Cinque Stelle, Marco Gavagnin, ha raccolto i nostri pareri e li ha sottoposti ieri ad Orsoni. All'incontro era presente anche la presidente di Italia Nostra, Lidia Fersuoch. Il Sindaco Giorgio Orsoni lo avevo conosciuto alcune settimane prima che vincesse le elezioni. Mi aveva fatto una bella impressione, ma mai come ieri. Non perchè ha sostenuto la nostra tesi, ma perchè da avvocato, ha potuto immediatamente sottolineare come ci fosse qualcosa di sbagliato su quell'intreccio di burocrazia che stava permettendo un ulteriore scempio. Beh ora ammetto che gli avvocati in questo periodo mi sono molto ma molto simpatici! Una in particolare direi anche qualcosa in più, ma ieri, ho notato la differenze con il Sindaco Cacciari, il quale l'avevo conosciuto perchè mi aveva curato la prefazione al mio libro. Con il senno di poi, non è detto che Cacciari non avrebbe potuto sostenerci, ma in questo caso, serviva subito un parere da esperto. Ma di cosa stiamo parlando, mi chiederete. Allora, tutto scaturisce da un progetto per costruire una villa a Torcello. Il problema non è nel costruire a Torcello ma su cosa si voleva costruire. La Nuova Venezia ha pubblicato le immagini del rendering della villa, definita giustamente dalla guida turistica Martino Rizzo, come una Villa-Miami. Acciaio, Vetro sono i materiali che la compongono. La cavana (ricovero per la barca) è simile ad un garage più che ad una tipica cavana lagunare. L'impatto per chi arriva a Torcello per vedere l'antica basilica di Santa Maria Assunta, sarebbe stato quello di chi arriva nel deserto e ci trova un grattacielo in mezzo ad un oasi...ovviamente  bisogna pensare anche al delicato ambiente lagunare, alla fauna che vive in questo paradiso e che sarebbe rimasta sicuramente traumatizzata dall'eco-mostro. Mi immagino gli aironi spiaccicati sulle immense vetrate. A prescindere da tutto l'aspetto politico della questione, quello che mi ha disgustato è stato come passo dopo passo si sia orchestrato un sistema per eludere le normative vigenti e a tempo di record. Ad un certo punto il sindaco ha giustamente sottolineato che se la Soprintendenza si è "distratta" il Comune può rimediare. Evviva! questa è una vittoria per tutti i cittadini, i quali, per chiedere di spostare un chiodo in casa devono aspettare mesi, a volte con pareri sfavorevoli, mentre questa Eminenza Grigia, è arrivata, ha scelto il cuore della Laguna e della nascita di Venezia, ha deciso come gli piaceva la villa ed ha ottenuto tutti i pareri favorevoli. Certo, magari con un po di impegno potevamo sbaraccare la Basilica e fargli posto li. Cosi, magari, sistemando il campanile che è un po pericolante, avrebbe potuto godere anche di un Belvedere esclusivo. Ora speriamo che la cosa prosegua. Speranza, seppur vana, anzi totalmente utopistica, è anche che ci sia una interrogazione per capire perchè i permessi sono stati accordati! perchè il parere della Soprintendenza era favorevole, chi ha firmato e magari in un afflato di senso civico questa cittadina/o distratta/o si scusi verso chi abita a Venezia, perchè, non tutti dormono e tutti abbiamo gli stessi diritti oltre che gli stessi doveri!! grazie ancora a chi mi ha coinvolto in questa bella esperienza!!!

giovedì 13 gennaio 2011

Venezia un pranzo veloce...

Questa mattina sveglia all'alba...beh per me l'alba sorge alle sei e mezza! state venendo a Venezia? avete deciso di passare un week end d'amore con la vostra fidanzata/o ? bene, preso il treno, l'areo, macchina o autobus siete appena passati per il ponte della Libertà e vi ritrovate in questa piccola ma caotica città. Dopo aver percorso i classici itinerari, siete giunti all'ora di pranzo. Ovviamente abbiamo una vasta scelta di locali dove mangiare. Se vi domandate però, dove va a pranzare velocemente un veneziano, beh vi indico due posti in particolare. Negli anni che lavoravo per la Rolex, noi eravamo convenzionati con il Devil Forrest, un pub dove potete mangiare un piatto di pasta fatta però in cucina. Mi spiego. Da qualche anno a Venezia anche l'edicola vi potrà offrire un pasto! una volta esisteva il ristorante per mangiare, il pub per bere o mangiare panini e qui finiva il gioco. Oggi invece anche il bar di cinesi vi offrirà una pasta. Ovviamente la domanda sorge spontanea, ma la cucina l'hanno fatta sotto terra? se prima non c'era come l'hanno ricavata? appunto! non c'è nemmeno ora! molti si sono dotati di cibi precotti e vi offrono quello! ecco non è proprio un "buon giorno Giovanni Rana"! I posti che da sempre invece avevano la loro cucina e cucinano veramente, pentole, ingredienti crudi che poi diventano cotti, etc.,etc.. a Venezia sono pochi. Uno di questi è il mio Pub! Il sito internet che vedrete è stato fatto da me almeno 15 anni fa! incredibile che non abbiano speso due euro per aggiornarlo ma Gigi, uno dei proprietari, ha sempre avuto le braccine corte!!!!
Questo pub, si trova vicino al Ponte di Rialto, nei pressi del Campo San Bartolomeo, quindi veramente a due passi da San Marco. Se invece vi ritrovate al di là del ponte di Rialto, per intendersi nei pressi del mercato del pesce, ci sono altri locali molto simpatici. Uno dei miei preferiti, dove il cuoco è fuori veramente, e dove si può mangiare sempre una pasta cucina veramente è il bar Altrove. Si trova in campo San Silvestro, proprio a due minuti dal ponte di Rialto sul lato fondamenta del Vin. Ecco tra i proprietari uno è un po la controfigura di Scrooge, ma non c'è sempre (per fortuna) e alla fine il suo lato commerciale prevale sulla sua naturale antipatia.
Bene, ora avete i due posti dove io vado a mangiare e dove mi potete trovare all'ora di pranzo! ovviamente questi sono spartani! preparerò un post successivo per i romantici da lume di candela e guida Michelin !

Firenze dove alloggiare

La mia camera...anzi la nostra!
Il mio soggiorno a Firenze è durato tre giorni e due notti. L'idea era quella di passare un momento piacevole con la mia compagna e quindi ho cercato di scegliere una stanza che non fosse in un albergo con duecento camere e mi permettesse allo stesso tempo di essere in perfetta autonomia. Dopo aver controllato con Google Maps gli alberghi e i B&B, ho optato per la Residenza Castiglioni. Il B&B si trova veramente a 5 minuti dalla stazione, tanto che, da buon veneziano abituato a navigare in mare sconosciuti, avevo superato l'indirizzo corretto e se la mia compagna non avanzava qualche dubbio rischiavo di arrivare a Siena prima di rendermi conto che la mappa non mi dava le distanze reali! Arrivando alla stazione dei treni, uscendo si è su un viale abbastanza vasto, dopo poche centinaia di metri sulla sinistra c'è la strada c'è via Del Giglio. Ecco ho scoperto una cosa carina sui numeri civici di Firenze. Io credevo che fossimo noi veneziani gli strani mentre a Firenze lo son di più! voi potete avere il numero 8 sia rosso sia nero! quindi nel caso nostro è il numero 8 nero che si trova a destra, subito dopo un piccolo ristorante. Come entrate in questo palazzo, potete prendere l'ascensore e al secondo piano avete l'accettazione. Il ragazzo che abbiamo trovato noi, studente di arte, è stato molto gentile e cortese! non ho capito se ci provava con la mia ragazza ma l'ha intrattenuta in un simpatico discorso sui segni zoodiacali. Ci ha fornito, sopratutto, la preziosissima lista dei ristoranti dove mangiare. Preziosa perchè a Venezia se sbagli angolo e finisci in certi posti rischi di doverti ipotecare la macchina per pagarti il conto e non volevo fare questa fine a Firenze! cosi ci siamo fatti spiegare bene dove andare. Ovviamente in un post vi spiegherò che non ne abbiamo azzeccato uno di quei ristoranti! ma la zona era "buona" e non ci hanno spennato quasi mai...quasi. Della camera nulla da dire, ne vedete una foto. Il pezzo forte era il bagno! Tralasciando gli alberghi 5 stelle, in quasi tutti quelli da 3 stelle che ho visto, il bagno è cosi piccolo che se non fai attenzione uscendo dalla doccia finisci con un piede nel water. Le porte sono cosi sottili e le pareti pure che devi portarti uno stereo e mettere la musica dei Metallica per evitare "rumori molesti". Ok, ammetto che sono schizzignoso. In questo caso era ampio, bello, insonorizzato al punto giusto. La colazione non è quella American e non ha quantità industriali di cibo. Molto semplice ma c'è tutto per darvi la carica per le lunghe passeggiate! pane scaldato, burro, marmellata, etc. etc. La signora che alla mattina assiste alla colazione è molto gentile e disponibile. Ecco, se la vedete scaldare il latte sul fornello controllate voi il tempo perchè a noi l'ultima colazione ha dimenticato il latte su e se non faceva attenzione rischiava di prendere fuoco anche lei! niente paura, tutto sotto controllo... 
Unica pecca il letto non è matrimoniale ma sono due singoli uniti, aspetto che detesto perchè finivo sempre in mezzo nella Sylicon Valley che si veniva a creare tra i due!!! Però posso dire che son rimasto molto contento e ve lo consiglio!