Il servizio di Google Maps (nome precedente Google Local) è un servizio accessibile dal relativo sito web e che consente la ricerca e la visualizzazione di mappe geografiche di buona parte della Terra. Oltre a questo è possibile ora anche creare delle mappe proprie. Google offre una buona guida, sebbene il servizio sia alquanto semplice da usare. Dopo essersi iscritti accedendo a le mie mappe è possibile crearne una propria. Personalmente ho provato a crearmi con qgis un layer di punti in WGS84 (datum usato da Google Map), ho esportato il file in KML e successivamente dalla pagina di Google Map, ho caricato il file. Vedrete che verrà letto correttamente e vi posiziona i punti. Il prossimo passo è stato quello di cambiare i segnalibri. Personalizzare i segnalibri è altrettanto semplice, dovete prima averli caricati in un sito web, nel mio caso nel mio blog in una pagina definita leggenda e poi caricate il percorso web dell'immagine. Le icone potete disegnarle voi o semplicemente scaricarle, in questo caso questo sito è un'ottima risorsa. Un ultimo aspetto sul quale vorrei soffermarmi è il backup. Una volta creata la propria mappa può tornare utile farne una copia, giusto per evitare che per qualche motivo sia cancellata. Per poter fare questo potete salvare schiacciando il link che trovate nella vostra pagina indicato come "visualizza in Google Earth", questo vi permette di salvare in kml la vostra mappa. In teoria potreste caricarla anche in Google Earth ma nel mio caso perdevo le didascalie dei segnalibri, anche con altri GIS perdevo i dettagli dei segnalibri, comunque sicuramente è un ottimo backup per poterla ricaricare in Google Map.
sabato 26 febbraio 2011
venerdì 25 febbraio 2011
Crime mapping. Dalle mappe criminali attuali a quelle storiche
Cosa sono le crime mapping o mappe criminali?
Il crime mapping ha radici profonde negli studi criminologici sull’analisi delle aree a rischio o delle aree ad alto tasso delinquenziale, risalenti a Guerry e Quetelet (1800) ed alla criminologia ambientale (environmental criminology) della Scuola di Chicago, per poi arrivare ad altre teorie più recenti (note come Routine Activity Theory, Teoria della ristrutturazione, Rational Choice Theory, Crime Pattern Theory, etc.), che unitamente all’analisi socio-criminologica delle condotte devianti ed all’analisi vittimologica, costituiscono il necessario bagaglio per darne una lettura appropriata.
Oggi si avvale di strumenti come il GIS (Geographic Information System).
Il 1 febbraio 2011 il Corriere pubblica un articolo interessante su una mappa interattiva che racconta tutti i crimini commessi nelle strade dell'Inghilterra e del Galles. Il concetto è molto semplice, ogni cittadino potrà sapere quanti furti sono stati commessi nei pressi della sua abitazione. L'idea è stata cosi di successo che il sito web ha avuto problemi a gestire il traffico.
Ma il web 2.0 ha ideato una variante ancora più curiosa: wikicrimes. In questo sito ognuno di noi può postare il crimine che lo ha coinvolto o che conosce direttamente. Dando uno sguardo alla mappa generale per ora hanno raccolto l’invito a riempire la mappa specialmente in Sud America. Ogni scheda del crimine nella sezione commenti ha l’eventuale segnalazione della notizia su uno dei giornali on line mondiali, e un motore di ricerca interno per ricercare crimini simili.
Per l'Italia un esempio ben riuscito di mappa criminale è quella creata dal giovane giornalista Daniele Belleri. Belleri ha per un anno geolocalizzato i fatti di cronaca nera creando una «Mappa del crimine» per capire la città di Milano. Questa mappa ha restituito anche alcuni risultati inattesi: più crimini sugli assi dello shopping che in alcune periferie dalla fama negativa. Non ci sono dubbi sull'utilità del suo servizio.
Un ulteriore esempio è la mappa dei reati su Livorno, pubblicata su Il Tirreno.
Se questi sono tutti esempi di crimini attuali, concettualmente si possono creare anche mappe criminali storiche. Un esempio per una mappa criminale storica è quella creata dal ricercatore storico Davide Busato sul blog Venezia Criminale.
TITOLO CORSO: Open Source: Dalla ricerca d'archivio ai sistemi GIS, strutturare un progetto usando solo open source
Lo scopo del corso è consentire ad allievi di comprendere, utilizzare ed integrare in progetti software esistenti gli strumenti e le tecnologie proprie del software OpenSource. Inoltre, il corso fornisce competenze e conoscenze professionali spendibili sul mercato del lavoro, rivolto a disoccupati ed inoccupati |
Sede del Corso Padova per info Orion Snc
DATA ORARIO ARGOMENTO DURATA
14/03/11 9:00 Diritti e doveri dei lavoratori 4 ore Adecco
14/03/11 14:00 Sicurezza sul lavoro e tutela 4 ore
15/03/11 9:00 ricerca di archivio 4 ore
15/03/11 14:00 ricerca di archivio 4 ore
17/03/11 9:00 cartografia storica 4 ore
17/03/11 14:00 cartografia storica 4 ore
18/03/11 9:00 openoffice calc 4 ore
18/03/11 14:00 openoffice calc 4 ore
21/03/11 9:00 grafica raster con "THE GIMP" 4 ore
21/03/11 14:00 grafica raster con "THE GIMP" 4 ore
22/03/11 9:00 grafica vettoriale "INKSCAPE" con 4 ore
22/03/11 14:00 grafica vettoriale "INKSCAPE" con 4 ore
24/03/11 9:00 gis open source 4 ore
24/03/11 14:00 gis open source 4 ore
25/03/11 9:00 gis open source 4 ore
25/03/11 14:00 gis open source 4 ore
28/03/11 9:00 gis open source 4 ore
28/03/11 14:00 freemind 0.9 mappe mentali 4 ore
29/03/11 9:00 freemind 0.9 mappe mentali 4 ore
29/03/11 14:00 google maps 4 ore
giovedì 17 febbraio 2011
Ma perchè usare l'iPad ? Le conferenze.
L'altro giorno passeggiando per Roma, sono entrato dentro un megastore di informatica. Televisioni, computer, proiettori di tutte le marche, per tutte le tasche. Camminando nei corridori ricchi di regali informatici, in una zona appositamente creata, ecco L'Apple island! Premetto che non sono un fruitore dei prodotti Mac, mi son sempre ingegnato nella grafica e con un orecchio teso ascoltavo le varie novità ma per i miei pc il mio SO è Linux, anche se mi vergogno nel dire che per i primi anni ero un Windows user ! Ma ora la Apple non è solo una alternativa al pc tradizionale, ora la Mac ha creato qualcosa di diverso. Anzi ha creato due cose diverse. L'iPhone e l'iPad. Ho riflettuto da utilizzatore che mi sento come se fossi arrivato nella terra del 2020 e guardandomi attorno mi rendessi conto che il mondo è andato avanti ed io sono ancora legato ai mezzi tecnologici che conosco. Non devo solo farmi una ragione sul fatto che esistono strumenti diversi, devo capire come usarli! Ora siamo nel mitico mondo del web 2.0 dove io agisco sulla rete. Non siamo più esclusivamente fruitori di un servizio ma lo miglioriamo noi, lo creiamo noi. Pensiamo all'iPad. Se crediamo sia un computer, ci sbagliamo. Se pensiamo sia un grande iPhone, ci sbagliamo. Ma allora cos'è? Un iPod con più funzioni? No. La chiave di lettura sta proprio nella forma. Lo possiamo tenere in mano e usare senza doverci appoggiare per forza su di un tavolo, ma è abbastanza grande da permettermi di avere una buona resa per leggere e guardare. Abbiamo a disposizione migliaia di applicazioni per poter affrontare il mondo con uno strumento diverso. Per il mio lavoro un utilizzo innovativo ruota attorno alle conferenze. Immaginiamo di collegare il nostro tradizionale pc con il nostro power point al video proiettore, come abbiamo fatto fino a ieri. Ora, immaginiamo di collegare il nostro iPad al Pc. Nel mio iPad avrò il mio power point, potrò muovermi per la stanza mentre illustro le slide che avanzano. Sulle slide potrò agire direttamente dal mio iPad. Non servirà che dia mai le spalle al pubblico ma potrò anche non restare inchiodato dietro un tavolo. Anche in questo caso dalla tradizionale conferenza sarò passato ad una conferenza interattiva. Per chi gesticola dall'inizio alla fine mentre spiega le cose, come il sottoscritto, l'iPad risulterà essenziale. Grazie Steve Jobs.
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